L’intesa sulla legge di stabilità e i tagli previsti è stata raggiunta nella Stato-Regioni. L’accordo prevede, spiega Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali, l’istituzione di un tavolo tra l’esecutivo e i presidenti di regioni che, entro il 30 marzo, definira’ come il mancato aumento di 2 miliardi del fondo sanitario nazionale verrà distribuito nei diversi settori sanitari. “È un risultato molto importante -commenta Bressa- raggiunto per il senso di responsabilità delle regioni“. L’accordo, relativo a tagli complessivi per 5,2 miliardi, comprende la riduzione del Fondo per lo sviluppo e coesione per 1 miliardo di euro previsto dal governo Monti, l’utilizzo delle risorse per il patto verticale incentivato per 802,13 milioni, una nuova riduzione del fondo per lo sviluppo per 750 milioni, un taglio all’edilizia sanitaria per 285 milioni, “una riduzione -si legge nel documento- di 285 milioni del limite previsto dall’articolo 1 comma 465 della legge 190 del 2014 in termini di indebitamento netto” e infine “ulteriori risorse per 364, 87 milioni di euro da recuperare su indicazione delle regioni“.