“Zingaretti e la sua maggioranza compiano uno scatto di orgoglio ed approvino senza indugio e, soprattutto, senza modifiche sostanziali al testo, la nuova legge elettorale della Regione Lazio, concepità sulla base di prerogative approvate all’unanimità da tutte le forze politiche in seno al consiglio regionale”. Lo ha dichiarato in una nota Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali. “Il fatto che ci troviamo oggi in aula ad esaminare la pdl 372, ha proseguito Abbruzzese nella sua relazione al testo di legge – senza l’importante parere della I commissione, rappresenta un unicum e testimonia il corto circuito che si è creato, su questo importante provvedimento legislativo, da parte del PD, quindi del Presidente Zingaretti, che prima ha sottoscritto il testo e poi non ha avuto il coraggio di sostenerlo nel percorso di
approvazione in sede di commissioni. Badate bene, il corto circuito si è creato, non su un provvedimento legislativo qualsiasi, o di scarsa rilevanza, ma sul documento cardine della vita elettiva e conseguentemente amministrativa per gli anni futuri della Regione, come la legge elettorale. Il testo può essere tranquillamente equiparato, per importanza e per contenuti, ad una legge di bilancio per l’ulteriore valenza politica e la circostanza assume un significato profondo, dal punto di vista delle posizioni, direi schizofreniche, assunte dal PD e da Zingaretti sulla legge
elettorale. L’approvazione di questa proposta di legge con le relative modifiche non è un vezzo, non è una possibilità, ma è una esigenza imprescindibile di uniformare la legge regionale a quella nazionale, pena, lo hanno detto i
Professori auditi in I Commissione, lo stravolgimento tramite ricorsi dell’esito delle elezioni. In questi mesi, dii fatto, l’istituzione consiglio regionale del Lazio è stata utilizzata, nel senso più buio del termine, è stata subordinata, alle diatribe di un partito politico e del Presidente della Regione, che non sono in grado di mantenere, nemmeno una delle tante promesse fatte in questi anni ai cittadini, nel caso di specie quella sull’abolizione del listino. Illuminante a tale proposito, quanto scritto a pag 16 del programma elettorale di Zingaretti del 2013 ” Le ultime convulsioni della presidenza Polverini hanno reso più che mai evidente la necessità di riaprire il “cantiere” della democrazia regionale: lo Statuto, la legge elettorale, il regolamento consiliare, la disciplina degli istituti di partecipazione. Nella redazione della nuova legge elettorale regionale cancelleremo il listino bloccato che non permette agli elettori di scegliere una quota rilevante dei consiglieri regionali”. Nelle pagine della settimana enigmistica questa affermazione verrebbe catalogata nella rubrica “le ultime parole famose”. Ha concluso abbruzzese.