“La riunione dei Capigruppo si è conclusa con un nulla di fatto e non poteva essere altrimenti. Perché in regime di ordinaria amministrazione non è possibile convocare il consiglio per provvedimenti che hanno un carattere di modifica sostanziale di leggi importanti e regole fissate dalla normativa regionale”. Lo dichiara il capogruppo del Pd alla Regione Lazio Esterino Montino “Ormai si sta configurando una gravissima e intollerabile responsabilità della Polverini, dopo 43 giorni non ha ancora indetto le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale. Un periodo di vacatio nel quale un’amministrazione dimissionaria sta procedendo all’approvazione di decine di delibere, provvedimenti di portata straordinaria al di fuori di qualsiasi regola -aggiunge- Un modo di agire che non riguarda solo la Giunta, ma il complesso della Regione e mi riferisco alle Asl, alle aziende partecipate, alle agenzie regionali che continuano a sfornare un provvedimento dopo l’altro. Il sospetto è che si continua ad agire nella totale incertezza per proseguire a deliberare atti che non rientrano nei compiti di una amministrazione dimissionaria”. “A proposito della modifica della legge elettorale ricordo che c’era stato un precedente nella passata legislatura. Dopo le dimissioni di Marrazzo, nel periodo della mia reggenza, la commissione Affari Costituzionali e Statutari voleva cambiare la legge elettorale. Postomi il problema, lo sottoposi agli organi tecnici del consiglio che dissero con chiarezza che la faccenda non era di competenza di quell’assemblea consiliare. Così, senza polemica, accantonammo qualsiasi progetto di modifica. Il parere del direttore del servizio legislativo della Pisana, oggi, dice esattamente la stessa cosa: riconferma che un consiglio dimissionario non è abilitato a cambiare norme sostanziali. Può solo approvare norme indifferibili e urgenti, senza modificarle nella sostanza”, spiega Montino. “Ecco perché la Presidente deve recepire le norme previste dal decreto legge nazionale attraverso un decreto e indire immediatamente, il prima possibile le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale. Lo deve fare lei, nessun altro e senza ombra di dubbio. Se qualcuno ci chiede di rafforzare questo atto con un recepimento tecnico puro e semplice della norma, lo si può fare a stragrande maggioranza dei consensi del consiglio. -conclude- L’importante è che la Polverini la finisca di perdere tempo, ulteriori rinvii, in una vicenda così delicata, sarebbero intollerabili”.