Finalmente! È il caso di dirlo, perché la legge Realacci, cioè la legge n°158 dell’ottobre 2017 sui Piccoli Comuni Italiani, aveva acceso tante speranze, avendo attraversato ben quattro legislature, ed ancora non si era visto un euro di investimento.
Quindi ora non c’è che da tirare un sospiro di sollievo ed esprimere soddisfazione salutando lo stanziamento di 160 milioni di euro in favore dei 1.095 Comuni sino a 1000 abitanti.
Le lungaggini applicative sono state dovute soprattutto alla redazione di una serie di decreti che hanno coinvolto ben cinque ministeri, per la determinazione delle tipologie degli oltre 5000 Piccoli Comuni: dissesto, calo demografico, crisi economica, ecc. e tra i parametri anche questo della popolazione inferiore ai 1000 abitanti.
Non c’è alcun dubbio che per uscire dalla crisi epocale del 2008 il comparto degli enti locali, Comuni e Province, è stato quello che ha pagato di più in termini di tagli lineari alla finanza locale, blocco delle assunzioni, obblighi associativi.
Non così è stato per Regioni e Stato, e chi era debole e fragile lo è diventato ancora di più.
La pandemia è stata però l’occasione per riflettere sull’errore strategico di puntare sulle aree metropolitane e trascurare le aree interne e montane che hanno finito per spopolarsi e congestionare le periferie urbane.
Così, ma ancora in parte, si stanno restituendo le risorse sottratte, non come ANCI vorrebbe in modo stabile ed ordinario nei trasferimenti erariali, ma con leggi ad hoc, con cui, in mancanza di meglio, si cominciano a risolvere i problemi.
I Comuni interessati hanno tempo sino al 15 maggio per decidere, progettare, appaltare, opere di salvaguardia di scuole strade, edifici pubblici; di risparmio energetico e sviluppo sostenibile; degli 81.300,00 euro stanziati per ciascuno, si avranno subito la metà dell’importo, ed il resto a consuntivo di collaudo e certificato di regolare esecuzione.
Nel Lazio sono 90 i Comuni beneficiari, un plauso particolare per i Comini di Ventotene e Campodimele e gli auspici sono che gli stanziamenti si spendano bene e soprattutto che si provveda subito, l’occasione del recovery plan è da non perdere, a rifinanziare in modo consistente e significativo la legge.
Lubiana Restaini – Coordinatrice della Consulta Piccoli Comuni di Ancilazio
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