Mentre diversi Comuni hanno già da qualche tempo approvato il piano di utilizzazione degli arenili (PUA), la Regione Lazio continua il suo non certo facile percorso per la modifica della normativa in materia di turismo (legge 13/2007).
Questa vicenda sta comportando la configurazione di un quadro disomogeneo di gestione del demanio marittimo a fini turistici.
La regione Lazio dovrebbe quindi lavorare meglio e presto su una proposta di legge che introduca, tra gli altri punti, la denominazione di “spiaggia libera” tra le tipologie di utilizzazione degli arenili e nelle more dell’adozione del PUA regionale, nel rilasciare le concessioni ai Comuni dovrebbe riservare all’uso pubblico almeno il 50% dell’arenile di propria competenza.
Altra importante modifica al testo di legge, in fase di discussione nelle rispettive commissioni del Consiglio regionale, riguarda la necessità di adeguare anche la disciplina sulle attività balneari alla normativa che subordina l’attività oggetto di concessione alla presentazione della segnalazione certificata d’inizio attività.
In particolare, si deve prevedere che la Scia debba contenere le informazioni sull’ubicazione della struttura e sul periodo di apertura.
Si deve poi tracciare il percorso che dovrà portate all’approvazione del Piano regionale entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, il tutto per adeguare il regolamento che disciplina le diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e la classificazione degli stabilimenti balneari.
Nei sessanta giorni successivi all’entrata in vigore del regolamento, si dovrà infine procedere all’adozione del PUA.
Gina Cetrone