Un’auto gracchiante passa per annunciare la lieta novella: il doppio incontro in piazza organizzato dall’ex sindaco Magnarelli con il popolo di Sonnino
Un’intensa due giorni che inaugurano, evidentemente, la campagna elettorale e presumo possa anche essere l’occasione per chiarire almeno alcuni passaggi fondamentali su quanto successo prima, durante e dopo la passata campagna elettorale.
Dico questo perché nei convulsi giorni post sfiducia la comunicazione dell’ex sindaco Magnarelli, non è stata né esaustiva né chiara.
Per quanto ho potuto leggere sui media, gli interventi dell’ex sono sembrati più arringhe da aula di giustizia, avulsi dalla contingenza dei fatti e soprattutto prodotti senza alcun richiamo alle vere ragioni politiche che avevano determinato la grave decisione adottata dai suoi alleati di governo nel mandarlo a casa.
Di Magnarelli sindaco ricordo bene il nobile isolamento all’interno delle mura del Palazzo comunale, presumo in compagnia dei membri della sua giunta, quasi tecnica e intenti nello stilare un documento di bilancio salvifico per le sorti dei cittadini di Sonnino.
Alla prova dei fatti quell’illuminante e moderno documento contabile, partorito da provetti alchimisti – ragionieri e presunti, ha oggi provocato una grave bastonata alle finanze dei sonninesi.
In occasione delle sue prime uscite pubbliche tra i cittadini di Sonnino, l’ex sindaco avrebbe quindi l’obbligo di chiarire, al di là degli argomenti che afferiscono alla fantascienza, alcuni passaggi inseriti all’interno del bilancio di previsione, come:
Decisioni messe in campo da soggetti ignari delle dinamiche sociali, commerciali e imprenditoriali di chi sul territorio del Comune di Sonnino vive e lavora.
Un percorso di bilancio operato solo per far quadrare i conti, senza pensare alle difficoltà della crisi in corso, senza prevedere la diminuzione delle entrate statali e regionali.
Senza neanche ragionare sul come iniziare il piano di rientro dei crediti vantati dal Comune, e al pagamento dei debiti pregressi.
Fanciullesche e perdipiù scorrette appaiono in queste ultime ore le dichiarazioni dell’Udc locale, quando sui giornali afferma: “Gli aumenti contenuti nel bilancio non sono ascrivibili alla giunta Magnarelli, ma è stato il commissario che ha approvato lo schema lasciato dalla giunta senza essere obbligato”.
Com’è politicamente senza consistenza voler avvalorare oltre misura che gli aumenti inseriti in bilancio dalla giunta Magnarelli provengono dal mancato rispetto del patto di stabilità delle passate amministrazioni.
Se è vero come non è vero che i debiti fuori bilancio accumulati negli anni erano così cospicui, perché l’ex giunta ha inserito in bilancio soltanto 39.300,00 euro, diminuendo addirittura la precedente posta?
La realtà è che la situazione negativa di cassa non era così drammatica come l’aveva rappresentata l’eletto sindaco il 7 maggio. Infatti, i dati del tesoriere del Comune, l’Unicredit, parlano di tutt’altra cosa.
Ai consiglieri dimissionari poi non è stato concesso, non solo di leggere alcuna carta dei precedenti bilanci, ma neanche di partecipare alla redazione del nuovo. Altro che dimissioni, cari amici dell’Udc!
I cittadini devono sapere che la chiusura fisica del Comune è stata talmente stringente anche nei miei confronti, che non sono stata in grado neanche di sapere che Sonnino vantava cospicui crediti dalla Regione Lazio (225 mila per gli asili nido, 17 mila per la promozione efficienza energetica, 580 mila dal GAL, per via Valleriani 130 mila, per l’operazione un mondo di alberi 25 mila, per l’isola ecologica 140 mila, per il centro storico 588 mila, per i compensi dovuti per le elezioni regionali 23 mila, per i piani di zona 22 mila, per la stabilizzazione LSU (vecchi) 24 mila, per il campo sportivo S. Bernardino 30 mila, per il progetto tra sociale e cultura 130 mila, e diverse altre piccole e medie voci per circa 170 mila).
Talmente buttata fuori dal consesso decisionale dall’ex sindaco, che in quei convulsi giorni Magnarelli battezza ad honorem il suo vice (Udc) curatore delle richieste di finanziamento inoltrate alla Regione Lazio. Ma vi pare normale!
Stando alle poste di bilancio dimenticate, vi sono poi i crediti che il Comune vanta nei confronti della Provincia di Latina (fondo di rotazione progettazione 54 mila, fondo piccoli comuni 55 mila, progetti raccolta differenziata (oli esausti, pannoloni casette d’acqua ed altro) 133 mila, diritto allo studio 40 mila, altre voci diverse per circa 30 mila).
Che spiegasse, l’ex sindaco, perché i suoi brillanti tecnici – assessori si accorgono nel redigere il documento contabile solo dell’avanzo di amministrazione, vincolato in gran parte nel fondo svalutazione crediti per autovelox, uno degli elementi giustificativi che si dovevano fornire alla Corte dei Conti.
Chiudo con un’ultima osservazione: il sindaco Gasbarrone decise di assegnarsi un’indennità di carica pari a 1088 euro lordi (670 euro nette al mese) per non pesare eccessivamente sulle tasche dei suoi concittadini.
L’ex e politicamente sfortunato sindaco, dopo ripetuti ragionamenti e in virtù del reddito di libero professionista e attraversando tutti i dettami di legge, nessuno escluso, si faceva assegnare dalla sua Giunta la modica cifra di 2.191,68 euro al mese.
Detto questo, non posso infine rispettare la volontà dell’ex di candidarsi alla carica di sindaco, anzi a questo punto della storia il fatto è auspicabile per misurare la forza e la capacità politica e di aggregazione che immagina di possedere, anche dopo l’infelice e traumatica esperienza, che addossa acriticamente ai suoi ex compagni di coalizione.
Ma ormai è noto: Magnarelli vuole bene a Sonnino e a tutti i sonninesi.
On. Gina Cetrone