Mentre la guerra infuria in tante parti del mondo e centinaia di migliaia di persone sono costrette a fuggire dalle stragi, è venuto il tempo di riconoscere che la pace è un diritto umano fondamentale di tutti. Per raggiungere quest’obiettivo si mobilitano centinaia di città e associazioni italiane.
Mentre a Ginevra il confronto intergovernativo sulla Dichiarazione delle Nazioni Unite è entrato in una fase cruciale, e oggi si è svolto a Roma, presso il Senato della Repubblica, l’incontro “L’Italia per il Diritto alla Pace”.
Durante l’incontro sono state illustrate le ragioni della campagna per il riconoscimento del diritto alla pace e il programma di iniziative che culmineranno con la Marcia Perugia-Assisi del prossimo 19 ottobre 2014.
I rappresentanti degli Enti Locali e dell’associazionismo hanno consegnato al Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato, Luigi Manconi, le prime 100 delibere approvate da Consigli comunali, provinciali e regionali e l’appello sottoscritto da centinaia di personalità laiche e religiose del nostro paese.
L’iniziativa è parte della Campagna internazionale per il riconoscimento del Diritto umano alla Pace promossa dal Centro Diritti Umani e dalla Cattedra UNESCO Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università di Padova, dai Francescani del Sacro Convento di San Francesco Assisi, dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, dalla Tavola della pace e dalla Rete della PerugiAssisi.
Anche il Comune di Terracina ha partecipato all’iniziativa e lo ha fatto con la presenza dell’assessore alle politiche sociali Roberta Tintari, che riprendendo le parole di Giovanni Paolo II sottolinea come “La pace è un bene indivisibile. O è un bene di tutti o non lo è di nessuno. Essa può essere realmente conquistata e fruita, come miglior qualità della vita e come sviluppo più umano e sostenibile, solo se si attiva, da parte di tutti, una determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune.
Tutto questo però vorrei che si traducesse in un’occasione per tutti noi di riflettere sul nostro ruolo pubblico e sull’impegno che come amministratori abbiamo di costruire dialoghi di “pace”tra di noi, e tra noi e la nostra amata città. La riflessione e tanta opportuna quanto è necessaria riuscire a comprendere che il diritto alla pace non è solo assenza di guerra ma soprattutto costruzione di relazioni positive, disinteressate, non vincolate da condizioni di parte”.