Confermato il trend d’inizio stagione. L’ultima campagna olearia ha prodotto poco olio ma buono. Gli elevati standard qualitativi raggiunti negli ultimi anni dal settore olivicolo hanno garantito la qualità anche in un’annata di scarica generale. In questi casi la formazione degli addetti ai lavori è fondamentale per valorizzare il prodotto.
Si è concluso in questi giorni a Itri il ciclo di incontri di aggiornamento sulle qualità organolettiche degli oli extravergini di oliva che hanno partecipato al XII Concorso provinciale “L’Olio delle Colline” ed organizzati dal Capol nell’ambito del suo annuale programma di iniziative per la valorizzazione dell’extravergine d’oliva pontino e per l’ottimizzazione della produzione e della lavorazione dell’oliva e dei suoi prodotti.
Nella sala comunale del Municipio di Itri, erano presenti diversi operatori della filiera olivicola del sud della provincia Latina, accolti dagli Assessori Andrea Di Biase e Mario Di Mattia. Un’area, quella sud-pontina, che conta 879 produttori che operano su 776 ettari di terreno olivetati, per un totale di 260.000 piante, che in una stagione normale producono 30.000 quintali di olive, di cui 10.650 q.li per olio e 19.350 q.li da mensa.
In questa zona la varietà predominante è l’Itrana, in passato conosciuta come oliva da mensa completamente matura, nera, demarizzata prima con solo acqua e poi in salamoia, oggi DOP Gaeta. Come in tutta la provincia, l’ultima campagna olearia anche qui ha prodotto poco olio ma buono, a conferma degli elevati livelli di qualità raggiunti nel settore, capaci di reggere anche in annate di scarica generale, come sottolineato dal Presidente dell’Aspol Cosmo di Russo.
Insieme al Capo Panel di Assaggio professionale del Capol Luigi Centauri sono stati valutati i profili organolettici degli oli extravergini d’oliva della provincia: “Quando le olive Itrana vengono raccolte non ancora completamente mature donano un olio dalle caratteristiche di pregio che può essere apprezzato sia dagli esperti che dai consumatori – spiega il presidente del Capol – e infatti con regolarità gli olivicoltori locali salgono sui podi dei più importanti concorsi nazionali”.