Il reintegro immediato dei 35 lavoratori (LSU) al Comune di Minturno, stabilito dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Latina, costituisce un precedente importante e rende giustizia ad una situazione sociale incresciosa determinatasi principalmente a causa del “pasticcio giuridico e amministrativo” combinato dalla precedente Giunta Regionale, verso la quale la Provincia di Latina si è sempre opposta, ponendosi chiaramente in difesa dei lavoratori e di tutti quei comuni che avevano compreso, nella fattispecie, la “leggerezza” della struttura dirigenziale regionale preposta.
Questa sentenza rende giustizia (anche se in maniera indiretta) alla Provincia di Latina per le posizioni critiche e coerenti assunte nei confronti della Regione e per le accuse gratuite ricevute per aver stabilizzato nel recente passato circa 80 lavoratori che si trovavano nelle stesse condizioni degli LSU di Minturno.
Gli errori amministrativi compiuti dalla Regione Lazio, sottolinea D’Arco, non possono in alcun caso ricadere sui lavoratori né tantomeno sugli Enti Locali e Territoriali che rischierebbero di essere posti nelle condizioni di dissesto finanziario da parte della Corte dei Conti. Si tratta, precisa D’Arco, di circa 240 lavoratori dislocati nei Comuni, nelle Comunità Montane e nella ASL di Latina.
A questo punto, dichiara D’Arco, la Regione Lazio d’intesa con i Ministeri competenti, deve assumere una posizione chiara, affrontare di petto la questione, evitando contenziosi inutili e dannosi per tutti.
In tale contesto, continua D’Arco, ci siamo già attivati per a realizzare le necessarie sinergie interistituzionali per trovare insieme le soluzioni possibili per mettere fine ai disagi sociali dei lavoratori interessati che perdurano da oltre 15 anni, e dare certezze a tutti gli Enti Locali e Territoriali al fine di assicurare la continuità dei servizi di utilità pubblica, svolti in particolare dagli LSU.