“Buone notizie per i lavori socialmente utili del Lazio grazie ad un provvedimento della Giunta Regionale che ha approvato un programma ad hoc che prevede la stabilizzazione presso gli enti pubblici oppure, in alternativa, la concessione di un contributo economico per coloro che scelgano invece, volontariamente, di uscire dal bacino”. A dare l’annuncio il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte “il quale sottolinea come tale provvedimento sia in perfetta continuità con l’azione messa in campo sin dall’inizio dall’amministrazione regionale per dare risposte concrete a centinaia di lavoratori che rischiano di perdere definitivamente il posto di lavoro senza avere la possibilità di reinserirsi nel circuito occupazionale”. “Il programma varato oggi – spiega Forte – mette a disposizione 30mila euro come incentivi economici per gli enti pubblici che decideranno di assumere lavoratori socialmente utili con contratti a tempo indeterminato. Risorse alle quali andranno ad aggiungersi ulteriori incentivi da parte del Ministero del lavoro e politiche sociali. Si tratta di un’opportunità da non perdere anche per i lavoratori socialmente utili della provincia di Latina e per gli enti che decideranno di utilizzare tali strumenti messi a disposizione dalla Regione. Quest’ultima ha anche previsto interventi per coloro che scelgono invece di uscire definitivamente dal bacino: a loro è infatti destinato – prosegue il consigliere regionale – un contributo una tantum di 40mila euro che verrà erogato sulla base di alcuni requisiti quali l’età, l’anzianità di servizio, il carico familiare. Si tratta di un intervento serio e concreto da parte della Regione in continuità con l’azione intrapresa in questi anni per tutelare la posizione di persone che, dopo anni di lavoro presso Comuni e altri enti, hanno dovuto affrontare l’incubo della disoccupazione dando vita a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. Non sono stati abbandonati al loro destino e l’impegno assunto nei loro confronti si traduce ora in un nuovo passo avanti verso l’obiettivo di arrivare, entro il 2018, ad azzerare definitivamente il bacino dei lavoratori socialmente utili, oggi più che dimezzato rispetto a tre anni fa”.