Dopo il caro carburante anche il disservizio del Comune di Latina
La UA Unione Agricoltori di Latina raccoglie il grido di dolore delle imprese agricole che messe a dura prova dai rincari del carburante, con costi praticamente raddoppiati, senza voler dimenticare i rincari delle spese di istruttoria UMA che lo scorso anno erano lievitate a dismisura nel Capoluogo di Provincia, oggetto di denuncia da parte dell’Unione Agricoltori con il Presidente Nazionale Gianluca Meglio mobilitato a sostegno della categoria e con gli incontri dei vertici Comunali e Regionali con l’allora Sindaco del Capoluogo e con il Responsabile del settore Produttivo senza che erano riusciti a sortire nulla di concreto.
Oggi vediamo che l’Ufficio UMA non riesce a evadere le pratiche che gli Agricoltori inviano per la loro istruttoria, ben 2 incontri sono stati richiesti al Commissario Prefettizio che guida il Comune e ad oggi nessuna risposta alle richieste di incontro da parte dell’Associazione sono state evase. Tantomeno ad oggi è arrivata una risposta da parte del Comune per chiarire l’inattività dell’Ufficio, che per quanto abbiamo potuto apprendere ha visto il Funzionario Istruttore trasferito in un altro Ente.
Le aziende si vedono costrette a ricorrere alle colonnine delle Stazioni di Servizio con prezzi ben noti a tutti di circa 2 Euro per litro contro le attuali 1,20 Euro a cui avrebbero diritto con le tariffe agevolate della Regione Lazio UMA Utenti Motori Agricoli.
Tra le aziende che stanno subendo i danni maggiori per questa situazione sono sicuramente chi coltiva in serra, che con l’abbassamento delle temperature devono riscaldare e le aziende allevatrici di bestiame.
“Riteniamo – queste le parole di Maria Grazia Passarelli responsabile Regionale della UA Unione degli Agricoltori del Lazio – che il Commissario debba intervenire immediatamente, con i diritti di istruttoria che si pagano a Latina le aziende dovrebbero vedere le loro richieste evase in 24 ore, peraltro come avviene negli altri Comuni della Provincia di Latina. Le imprese agricole sono a rischio chiusura per tanti motivi che tutti conosciamo, fertilizzanti alle stelle, costi di produzione insostenibili e prezzi di vendita che non riescono a coprire quelli di produzione e il Comune dovrebbe essere un amico, non un ostacolo.
Mi auguro – conclude Passarelli – che la problematica vena risolta immediatamente, potenziando l’ufficio con personale e che tutte le aziende agricole possano continuare a svolgere il proprio lavoro con serenità.
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