“Cominciano oggi i giorni decisivi per il destino della Giunta Marino. Perché è oggi che comincerà a prendere forma la risposta alla domanda se il Comune Capitale d’Italia debba o meno essere sciolto per mafia. Il prefetto Franco Gabrielli riunirà il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica (cui parteciperanno il Procuratore Giuseppe Pignatone, il questore e i comandanti provinciali di Carabinieri, Finanza e forestale) durante il quale verranno discusse le conclusioni delle mille pagine di lavoro consegnate lo scorso 16 giugno dalla commissione di accesso agli atti del Comune insediata dal precedente prefetto Pecoraro e, con loro, l’orientamento maturato in queste tre settimane dallo stesso Gabrielli con la sua bozza di relazione finale“. Lo scrive in un articolo sulla Repubblica Carlo Bonini.
“Un fatto è certo – si legge nell’articolo – Se Gabrielli dovesse alla fine concludere per la mancanza dei requisiti necessari allo scioglimento per mafia, non per questo il quadro della sua relazione suonerà confortante per la Giunta Marino o una cambiale in bianco alla sua longevità politica. Anzi, le difficoltà politiche potrebbero moltiplicarsi. E’ dunque la relazione, pur non raccomandando lo scioglimento (decisione che comunque dovrà assumere Alfano sottoponendola, entro tre mesi, al Consiglio dei Ministri) potrebbe aprire uno scenario di iniziativa politica inedito. Su cui, non a caso, si è pronunciata anche Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia. Una legge speciale per Roma che immagini poteri (e magari anche fondi) straordinari e che consenta di incidere immediatamente sul tessuto necrotizzato dell’amministrazione pubblica (sono 50 mila i dipendenti del comune, comprendendo le municipalizzare e le controllate) e sulla spesa. Da affidare a una struttura di governo della città ‘allargata’. Non insomma una ‘giunta bis dei Migliori’ – conclude l’articolo – ma una giunta Marino sostenuta da una struttura amministrativa o prefettizia ‘speciale’ immaginata appunto per legge“.