“Stiamo valutando gli estremi per il ricorso contro il provvedimento del Consiglio dei ministri. In attesa di leggere cosa dispone il provvedimento, evidenziamo che di fatto il provvedimento commissaria il Comune di Roma, senza commissariare. Il Testo Unico Enti Locali lo impedisce: o commissari o non commissari, ma non puoi trasferire funzioni da un organo all’altro e men che meno commissariare in parte (X municipio). Non si può utilizzare la legge arbitrariamente ed a seconda delle esigenze del momento, per non dire politiche e/o di parte, sviandola dalle sue funzioni precostituite e naturali. Non si può operare in funzione di una legge che ancora non esiste. E chiaramente ci riferiamo alla recente affermazione del Prefetto in base alla quale l’art. 143 del Tuel dovrebbe essere modificato: dura lex sed lex“. Così una nota del M5s Roma. “Quello del Pd – prosegue – è semplicemente un atto a proprio uso e consumo politico: commissariare di fatto un sindaco che si è rivelato non idoneo a fare il suo mestiere. In questi casi – le basilari regole della democrazia lo insegnano – non ci si inventano procedure che non esistono. Si torna dagli elettori a chiedere che deve svolgere quel ruolo, al posto di un sindaco commissariato e che se ne sta ancora “sereno” a fare immersioni in America, mentre va in scena il funerale di Roma. È inutile che il Pd manifesti contro la mafia e per la legalità. Il Pd deve solo chiedere scusa e finora non ha avuto la dignità di farlo. La stessa dignità che dovrebbe avere il Sindaco Marino nel fare un passo indietro. Nel rispetto dei cittadini, degli elettori“.