Secondo quanto si apprende a indurre i giudici a negare l’affidamento ai servizi sociali e, quindi, la scarcerazione a Cuffaro, sarebbe stata l’assenza di collaborazione alle indagini dell’ex politico. Per il tribunale avendo avuto contatti stretti con esponenti dell’associazione mafiosa, nel suo ruolo di politico, residuerebbero spazi di “svelamento della verità“. Cuffaro è detenuto nel carcere romano di Rebibbia.