“Zingaretti e il centrosinistra in Regione hanno forse paura di mostrare le carte sulle gare milionarie sospette? Visto il comportamento che il Governatore e i suoi uomini del Pd stanno tenendo su tutta la vicenda Mafia Capitale il sospetto è più che lecito“. Lo afferma Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.
“Parliamo delle gare per le quali si e’ dimesso il capo di Gabinetto di Zingaretti, Maurizio Venafro, tentata turbativa d’asta nell’ambito di Mafia Capitale – aggiunge – Abbiamo chiesto gli atti, i verbali già chiusi ma questi sono inaccessibili. Zingaretti si fa scudo dell’Autorità Anticorruzione e i suoi fanno coro ‘abbiamo mandato tutto a Cantone’. E i consiglieri regionali che ci stanno a fare se sono negati i controlli? In sede di Consiglio, il lontanissimo 25 marzo scorso chiedemmo a Zingaretti di inviare alla Commissione Bilancio tutti gli atti di gara. Il Presidente si inalberò bofonchiando che bisognava trasmettere anche gli atti di una, due, tre legislature passate. Un uomo di stile, non c’è dubbio, un campione della legalità che per difendersi dalle accuse sulla sua amministrazione chiama in ballo quelle passate“.
“Ieri, Buschini, presidente Pd della Commissione Bilancio – dice ancora Storace – ha annunciato la convocazione della commissione: oggi per discutere di leggine, lunedì per queste gare ma senza le carte. Perché quel giorno saremo chiamati a discutere di ‘metodo’, ovvero come si potranno consultare gli atti e che farne. Ovviamente, non prevista la presenza del Governatore. Abbiamo chiesto di far partecipare il direttore della Centrale acquisti, Elisabetta Longo, colei che ha smentito di essere indagata in tandem con Venafro. Nemmeno questo si può avere. Un pezzo di carta, però, si sono impegnati a farci avere: il documento di trasmissione a Cantone delle gare sospette. Chissà se magari ce ne spiegheranno anche i criteri. Noi pretendiamo trasparenza – conclude – abbiamo dubbi che anche a sinistra la vogliano“.