“Per la sua costante attività di volontariato nelle zone di guerra volta ad offrire un sorriso ai più piccoli”. Con questa motivazione il capo dello Stato Sergio Mattarella ha conferito a Marco Rodari, presidente dell’associazione “Per Far Sorridere il Cielo” – Claun il Pimpa Odv, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Un riconoscimento che ha raggiunto Rodari, generoso “pagliaccio” umanitario che regala momenti di letizia e di meraviglia ai bambini coinvolti nei conflitti, nel pieno della sua attività in Ucraina. “Il momento che ho ricevuto la notizia ha aggiunto felicità e sorpresa a quello che mi era appena accaduto nel pomeriggio in un’abitazione vicino Kramatorsk”, racconta il 47enne di Leggiuno (Varese), raggiunto da Interris.it. “Quel pomeriggio eravamo nella casa di una bambina molto spaventata dalla guerra, tanto che non parlava più né si esprimeva, nemmeno con la mamma, quando poi ha visto il claun ha cominciato a sorridere e ha ripreso anche ad esprimersi. Il sorriso di quella bimba vale tutta la mia vita. Dopo questa esperienza, che capita spesso al pagliaccio ed è comunque sempre straordinaria e stravolgente, sono uscito dall’abitazione e in quel momento mi è arrivata la chiamata dalla Segreteria della Presidenza della Repubblica. Sarò perennemente grato al Presidente per il suo riconoscimento”.
Attivo da un decennio come volontario e da otto anni con l’associazione, Rodari precisa perché ha deciso di chiamarsi “claun” e non “clown”. “Questo nome lo devo al mio maestro Claun Margherito, il primo a fare clownterapia negli ospedali italiani, per distinguersi dai pagliacci del circo, dato che le due figure hanno due approcci diversi”. La sua attività di volontariato è stata ulteriormente arricchita dall’aver messo nella sua valigia da clown umanitario, oltre al naso rosso e al cappellino, la capacità di realizzare degli spettacoli. “Vado nelle zone di guerra, in questi bunker sottoterra, come in Ucraina, luoghi chiusi dove incontro i bambini che aiuto a far evadere da quella situazione, che sia in uno scantinato o su un letto d’ospedale, con la fantasia”. Il primo, fondamentale, passo, racconta Rodari, è “entrare in punta di piedi nelle vite di questi bimbi, spesso chiusi e stravolti” per intrattenerli con un gioco e regalargli “un briciolo di meraviglia che restituisce vita ai loro occhi e gli scatena la fantasia, quella che gli permette di immaginare un mondo diverso da quello fatto solo di macerie”.
Proprio in Medio Oriente è cominciata la missione di clown umanitario nelle zone di guerra di Rodari. Dopo essere stato qualche anno volontario in Egitto, Giordania e West Bank, cioè la Cisgiordania, è stato chiamato a Gaza da un sacerdote suo conoscente per dare una mano “e lì ho vissuto i miei primi bombardamenti, la guerra pesante”, racconta. “La guerra è il fallimento del genere umano e di cui tu sei responsabile, perché vuol dire che neanche tu hai fatto abbastanza perché non accadesse”, afferma Rodari. Un’esperienza “che ti fa mischiare con le persone insieme a cui vivi, bambini, genitori, nonni, e questo mi ha voluto far restare lì con loro, ma che ti mette anche addosso tante cose terribili, il terrore quando cadono le bombe e le situazioni in cui rischi di morire”, continua il presidente dell’associazione. “In tutta questa disperazione”, prosegue, “ho sempre trovato negli adulti che la stavano subendo una grande dignità e la straordinaria capacità dei bambini di riuscire a sorridere nonostante tutto”. “Il sorriso dei bambini è davvero l’unica speranza, quanto meno per me, quando tutto è distrutto”.
L’organizzazione di volontariato “Per far sorridere il cielo” nasce ufficialmente nel 2015 a Leggiuno per dare una prima struttura innanzitutto a una serie di progetti rivolti alle persone in condizione di povertà in Italia e all’estero. “I clown hanno il compito primario di regalare un sorriso e un po’ di meraviglia ai bimbi, poi di insegnargli qualche gioco in modo che diventino portatori sani di pace, infine di fare scuola ai ragazzi perché diventino clown a loro volta”, elenca il presidente dell’odv. A marzo 2021, secondo quanto si può leggere sul sito dell’associazione, sono stati distribuiti 59.500 pasti caldi, sono state ricostruite otto abitazioni, sono state sostenute 63 famiglie in totale povertà, diverse delle quali ad Aleppo, in Siria. Sono donati 14.250 farmaci, due ecografi wireless, 126 elettrodomestici vari, 3.650 kit scolastici, sono stati realizzati 2.350 spettacoli e laboratori, incontrati e fatti sorridere 600mila bambini. Dal 2014 Rodari è al fianco dell’unica scuola materna, con più di 200 bambini, del villaggio Al Mosader, cinquemila anime in una delle zone più povere ed emarginate della Striscia di Gaza, più volte distrutto nel corso del conflitto israelo-palestinese, con un’equipe di insegnanti, l’intervento clownterapico dei pagliacci e un progetto alimentare. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, l’associazione ha avviato una raccolta fondi per poter acquistare in loco libri, per aiutare i bambini ad evadere con la fantasia dalla realtà del conflitto, e di indumenti termici, per permettere agli abitanti della regione di Kharkiv ad affrontare le rigidissime temperature invernali, spesso in abitazioni danneggiate e prive di riscaldamento. Mentre con il recente terremoto al confine tra Turchia e Siria, l’organizzazione ha rilanciato il suo sostegno alla povertà in quelle zone, rivolto soprattutto alle famiglie che hanno nel loro nucleo persone con disabilità. Un altro progetto è la “Giornata della meraviglia, un momento di gioco e di riflessione che si svolge la terza domenica del mese in quasi settanta piazze tra l’Italia e l’estero”, dichiara il volontario. Infine, l’associazione organizza attività laboratoriali negli asili e nelle scuole elementari, tiene conferenze di testimonianze sulle esperienze dei clown nelle zone di guerra nelle scuole medie, alle superiori e in altri contesti come gli oratori. “Mi auguro che nell’anno solare il claun Pimpa possa andare ancora in Ucraina, a Gaza, in Siria e in Iraq, che cresca il numero dei bambini a cui abbiamo regalato un sorriso insieme agli altri clown che abbiamo contribuito a formare”, conclude Rodari, “e mi auguro che ci vadano molti altri pagliacci, oltre che prosegua la distribuzione dei libri per permettere ai bambini di evadere dalla guerra con la fantasia”.
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