Sabato sera abbiamo assistito all’ennesimo attacco a suon di false notizie e dati provenienti non si sa da quale fonte dal Dott. Mario Tozzi Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, durante la trasmissione Sapiens andata in onda su RAI 3.
Il dott. Tozzi non sembra nuovo a queste esternazioni, già nel 2014 intervenendo a Radioradio di Sky con delle affermazioni molto pesanti dichiarava dei cacciatori che “sono dei poveracci che si estingueranno presto “ addirittura continuava asserendo “spero che vi sterminate a fucilate, le auguro una palla in fronte”
Ma immancabile qualche settimana dopo è arrivata la retromarcia alla trasmissione di Radio 24 La Zanzara dove provocato dal conduttore Giuseppe Cruciani, ritrattava sostenendo “mi scuso per aver detto cose esagerate, ma erano determinate dalla concitazione della discussione, anche perchè i signori con cui interloquivo dicevano che erano dei grandissimi appassionati degli animali, tanto appassionati che gli sparavano” .
Oggi come ieri, pagato con risorse pubbliche e senza nessuno che possa confutare quanto da lui asserito, dichiara che in Italia i cacciatori ogni anno uccidono 464.000.000 di uccelli ed esattamente 396 al secondo.
Ecco caro Dott. Tozzi, questo modo di fare TV a me non piace, che lei sia membro scientifico del WWF e anticaccia è un suo diritto, ma il fatto di diffondere notizie che esasperano i toni e aumentano le tensioni sociali non lo trovo corretto, queste le parole di Gabriele Tullio Presidente Provinciale della ANLC di Latina.
Pensavamo che l’ascia di guerra fosse stata seppellita qualche decennio fa, tutti conoscono l’attività venatoria come viene praticata ai giorni d’oggi, tutti sono consapevoli dell’attività di controllo che il Mondo Venatorio esercita sulla Fauna Selvatica con piani di prelievo sostenibile e il contenimento dei danni in agricoltura di talune specie.
Mi auguro che – continua Tullio Gabriele – il Comitato di Vigilanza Rai intervenga e riporti il tema sul giusto binario, dove le diverse opinioni ed i modi di pensare siano una ricchezza per la dialettica del Nostro Paese e non oggetto di scontro.
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