Una interessante delibera di giunta comunale, la n.39 del 16 marzo scorso, propone la “Rivisitazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili comunali”.
Questa delibera della giunta Giannetti è oltremodo importante e a tratti anche singolare per alcuni contenuti, come l’inciso che proponiamo:”“… affinché la gestione dell’arenile non sia limitata a una mera fruizione delle spiagge da parte degli utenti, ma coinvolga una serie articolata di servizi, che vanno dalla ristorazione (godendo appieno del pescato e dell’agricoltura locale), all’intrattenimento, all’inclusione della disabilità, all’attività sportiva, in un’ottica di sviluppo turistico e sociale della città a 360 gradi”.
Sembra, ad una prima lettura, che la delibera di indirizzo contenga giuste indicazioni, anche naturali ed opportune.
Eppure alcune di queste ci fanno chiedere: in quanti ristoranti, in quanti stabilimenti balneari e in quante friggitorie il cliente ha “potuto godere appieno del pescato locale?”
In quante attività stagionali sulle spiagge terracinesi è presente l’inclusione per i disabili nell’ottica turistica e sportiva?
E soprattutto ci chiediamo se il punto n. 19: “Verificare tutti i varchi di accesso all’arenile per accertare l’eventuale inclusione di varchi privati” sarà veramente portato a compimento.
Soprattutto nei tratti delle spiagge poste a levante e a ponente, dove insistono campeggi, attività turistiche e complessi residenziali, che hanno varchi al mare chiusi e presidiati quasi militarmente.
Ecco, ci si aspetta dalla revisione del PUA un vero e proprio percorso rivoluzionario a beneficio di turisti e terracinesi per farli veramente “godere appieno della risorsa mare”.
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