Gli standard della nuova medicina del territorio sono pronti ad essere ufficialmente definiti. “Parte delle risorse del Pnrr riguardanti la sanità – commenta Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della Ugl Salute – saranno per le Case della Comunità ma anche per Usca, centrali operative territoriali e Ospedali di comunità”. Il sindacalista poi prosegue: “Ci saranno fondi, circa 2 miliardi di euro, indirizzati all’edificazione delle strutture delle Case della Comunità. Seguiremo con la massima attenzione poi gli sviluppi legati all’allenamento dei vincoli di spesa per le Regioni volano per quelle nuove assunzioni che chiediamo da tempo”. Dichiara ancora Giuliano: “La medicina del territorio è uno degli strumenti su cui deve necessariamente porre le fondamenta il nuovo SSN. Il corretto funzionamento di questa prima linea di difesa sanitaria, dove è previsto l’utilizzo dei medici di famiglia con una formula di impegno ad ore, consentirebbe, alla luce del perdurare dell’emergenza pandemica, un allentamento della pressione sulle strutture ospedaliere e la possibilità per i cittadini di poter usufruire di servizi e cure di livello che torneranno ad essere erogati in tempi sufficientemente brevi. Le Regioni potranno quindi procedere a quel massiccio piano assunzionale che servirà a rinforzare la schiera degli infermieri chiamati ad occuparsi della medicina territoriale. L’occasione che si prospetta è unica e per questo la Ugl Salute chiede che tutto avvenga in tempi brevi, e soprattutto con la massima trasparenza, per consentire l’immissione nel SSN di circa 30.000 infermieri e del personale amministrativo, circa 10.000 unità, che servirà per far partire questo nuovo progetto” conclude il sindacalista.
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