“Il tema della immigrazione sta togliendo
la maschera all’Europa, alle sue ipocrisie ed enormi
contraddizioni”. Cosi’ Nunzio Galantino, segretario generale
della Conferenza Episcopale Italiana, intervenendo ad un convegno
della Cisl sul tema dei migranti. Galantino attacca: “Ieri, dopo
il referendum in Ungheria, non ho sentito dall’Unione europea una
parola che dicesse a chi lo ha promosso ‘hai capito la lezione?’
Glielo stiamo dicendo noi ora qui. Io rifiuto assolutamente-
continua- l’appalto della gestione della immigrazione nella forma
e nella sostanza che l’Europa sta caldeggiando”.
Piuttosto, osserva, servirebbe “un sistema mondiale di
corridoi umanitari che e’ gia’ possibile, evitando cosi’ la
tratta degli esseri umani gestita da mafie e terrorismo”. Per il
segretario Cei le paure sono “giustificate e diffuse ma diventano
nevrosi quando il sentimento di identita’ e’ debole” e poi ci
sono gli “imprenditori della paura” che la fomentano giocando
sulla “discrasia tra realta’ e percezione della realta’”.
Piuttosto la ricetta e’ quella di una “convivenza frutto del
rispetto delle regole, una convivenza- insiste- che non significa
‘vogliamoci bene’ ma una convivenza che rispetta la storia e la
cultura di chi accoglie”. E lancia una proposta: “Sogno che
quello che si spende per l’immigrazione non sia piu’ iscritto tra
le spese ma tra gli investimenti. Perche’- spiega- bisogna
considerare la mobilita’ non una sorta di iattura per l’umanita’.
Chi conosce bene i dati sa bene quanto sia positiva la presenza
di immigrati in Italia anche in termini economici e di
contributo”.
Per Galantino “integrare gli immigrati significa per l’Italia
continuare a pensarsi un paese capace di futuro, perche’ tutti
sappiamo i dati della denatalita’. L’accoglienza- conclude- e’
uno degli elementi che possono continuare a far sognare l’Italia
e a farla sentire viva”.