Questa mattina gli ex LSU del Comune di Minturno hanno ricevuto una lettera di sospensione dal servizio dal sindaco Paolo Graziano. Si tratta di una scelta sbagliata, che non ha nulla a che fare con la buona politica. La decisione sulla sorte dei lavoratori è ancora sub iudice, la Regione Lazio sta valutando la situazione al fine di sbloccarla. È davvero un atto scorretto quello operato dall’amministrazione comunale, nonostante sia stato dato mandato al sindaco durante l’ultimo consiglio comunale di salvaguardare i posti di lavoro. Durante l’assise ci eravamo riservati di attendere risposta entro 10 giorni dalla Regione. Inoltre, avremmo gradito di essere informati prima per dare il nostro contributo su una situazione delicata come questa.
Si tratta di un atto che serve soltanto a tutelare chi deve firmare gli stipendi nei confronti della Corte dei Conti perché non sussistono gravi motivi tra le parti per sospendere dal lavoro un dipendente a contratto indeterminato. Qualunque giudice del lavoro dopo 20 giorni può chiede il reinserimento immediato. Insomma, sindaco, segretario e responsabile del servizio si sono tutelati in caso di dissesto finanziario, senza però tutelare gli stessi lavoratori. Era una partita che si doveva giocare con la Regione Lazio.
Ora questa decisione scellerata rovinerà ben 37 famiglie, che si troveranno improvvisamente senza stipendio, e che produrrà soltanto un effetto, quello del dissesto finanziario, perché da una parte, essendo ormai sospesi gli ex LSU, i fondi regionali non saranno più inviati al Comune di Minturno, dall’altra gli oltre 900mila euro dovranno essere coperti con fondi comunali. Chiediamo, quindi, con forza che l’amministrazione ritiri la sospensione dei lavoratori e proceda nei confronti della Regione Lazio al fine di risolvere questa delicata situazione.
I consiglieri della minoranza
Gerardo Stefanelli, Mimma Nuzzo, Raffaele Chianese, Giuseppe Tomao, Maurizio Faticoni
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