La vigliaccata compiuta a danno del giudice Lucia Aielli, con l’affissione nottetempo di manifesti listati a lutto, la dice tutta sull’imbarbarimento che per certi aspetti anche la città di Latina si trova a fare i conti suo malgrado.
Con lo spregevole atto intimidatorio gli ignoti malfattori pensano di contrastare il legittimo processo all’ottenimento di una giustizia giusta e puntuale contro chi delinque in questa nostra provincia, ma non fa altro che rimarcare l’appartenenza a una subcultura che deve essere combattuta aspramente e posta nella condizione di rimanere fuori dal contesto sociale.
E stato un atto infamante non solo per la città di Latina, ma anche per l’intera comunità provinciale, che chiede di vivere senza affanni un quotidiano già difficilissimo da sostenere, soprattutto negli ultimi tempi.
Oltre a porgere la mia incondizionata solidarietà alla donna e al giudice Lucia Aielli, ritengo che ognuno di noi, per la propria parte di competenza, debba lavorare ogni giorno per affermare sempre più il sacrosanto diritto alla legalità, principio fondante di ogni comunità democratica e civile.
Gina Cetrone