L’Arcivescovo di Gaeta S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio presiede la celebrazione eucaristica per la festività patronale di Maria Santissima delle Grazie Patrona di Minturno e delle sue frazioni lunedì 1 settembre alle ore 18.00.
Durante il solenne pontificale – come da tradizione – il sindaco dott. Paolo Graziano consegnerà i ceri votivi al nostro Pastore in nome della città intera, al termine è in programma la tradizionale processione per le vie del centro cittadino.
Per l’occasione l’Arcivescovo ha consegnato al parroco don Elio Persechino, al diacono Vincenzo Testa e agli organizzatori il seguente messaggio: “Ogni anno mi viene chiesto di porgere il mio saluto di Pastore in occasione della festività della “Madre della Divina Grazia” e lo faccio sempre volentieri poiché non si può ignorare che la storia della Chiesa nel nostro territorio è iniziata a Minturnae, sulla Via Appia che, dal porto di Pozzuoli, portava e porta alla Città Eterna, cuore del cristianesimo.
Minturno anche quest’anno si ritrova unita nella devozione filiale alla Madre di Dio, che invoca con l’appellativo della Madonna delle Grazie.
Quando giungo tra di Voi resto incantato dalla Chiesa di San Pietro Apostolo, che la città di Minturno, come in uno scrigno prezioso, custodisce nel cuore del centro storico.
Il tempio affascina con la sua bellezza architettonica ma ancor più poiché è palpabile la fede, forte e autentica, con la quale gli abitanti nei secoli hanno curato la loro chiesa, sin da quando, nei primi secoli dopo Cristo, trasportarono sino in collina, con immane fatica e sudore, quanto potesse essere utile per edificare e rendere solenne il tempio, e farne la loro cattedrale, ricavandolo dalla città di Minturnae che, alla foce del fiume Garigliano, gli abitanti avevano abbandonato per sopravvivere alle incursioni barbariche e alla malaria.
Prima di divenire vostro Pastore sono stato vescovo titolare di Minturno e conservo un caro ricordo del titolo che il Pontefice San Giovanni Paolo II volle conferirmi mentre servivo la Chiesa come Padre Abate di Montecassino, che nei secoli ha avuto sempre rapporti fruttuosi e profondi con la popolazione traettese.
Dopo essermi insediato sul seggio episcopale di Gaeta il 27 ottobre 2007 il giorno dopo sono stato come Pastore a Minturno e vedendo il Gonfalone cittadino attendermi all’ingresso del territorio comunale ho esclamato “la mia Minturno”.
Sono sempre grato della delicatezza con la quale avete voluto ricordare la mia nomina di vescovo titolare con un’epigrafe marmorea nella vostra Chiesa dedicata al primo pontefice della Chiesa Cattolica.
Nella preghiera scritta dal compianto predecessore Mons. Dionigi Casaroli il 13 agosto 1959 sta scritto, tra l’altro, che “i nostri padri ti elessero patrona di Minturno e noi tra le tue materne braccia ci rifugiamo”.
Ed ecco che la storia devozionale di Minturno si fonde con quella diocesana nel nome del Santo Padre Pio IX che, in transito sul Garigliano, unitamente al sovrano Ferdinando II, di ritorno dalla Reggia di Portici, dove si era recato per gratitudine verso la famiglia reale, il 6 aprile 1850 ricevette l’istanza supplichevole del clero e del popolo minturnese.
Due anni dopo con decreto datato 24 giugno 1852 lo stesso Pontefice stabilì che gli abitanti di Minturno e delle sue frazioni potevano festeggiare la loro Patrona il 1° settembre con l’appellativo di Madonna delle Grazie.
Minturno è da allora città mariana, il 1 settembre tutta la popolazione minturnese deve ritrovarsi, indistintamente, con devozione e orgoglio di figli, ai piedi della sua Madre Celeste.
Come vi ho promesso negli anni io sarò con voi sempre, di persona o nella preghiera, come pellegrino tra i tanti e come vostro Pastore”.