«Abbiamo atteso per mesi un atto della giunta regionale che chiamasse in causa il Governo; finalmente si richiede un intervento concreto a sostegno della filiera del kiwi. Parliamo di oltre 4mila ettari compromessi dalla moria, un dato impressionante che ha costretto le nostre imprese a innumerevoli tentativi e sperimentazioni con pesanti ricadute sui costi aziendali». Così il consigliere regionale del Partito democratico, Salvatore La Penna, commenta la richiesta di risarcimento avanzata dalla giunta Rocca al Ministero dell’Agricoltura per i danni causati dalla moria del kiwi nel 2023 nel Lazio, in particolare nelle province di Latina e Roma.
«La proposta di declaratoria di eccezionalità dei danni determinati dal fenomeno della moria è frutto di un lungo lavoro istituzionale, che ha visto protagonista il Consiglio regionale. Il primo passo importante in questa legislatura – ricorda La Penna – è stato il 4 agosto con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno da me proposto. A seguire, l’audizione del 7 settembre presso l’VIII commissione regionale (Agricoltura, Ambiente), di cui sono vicepresidente, delle imprese del settore per valutare le problematiche inerenti l’emergenza. Prezioso è stato anche il lavoro dell’amministrazione comunale di Cisterna che ha riunito tutti i Sindaci del territorio in una seduta straordinaria, il 3 ottobre, in cui all’unanimità è stato chiesto alla Regione di attivarsi per il riconoscimento dello stato di calamità».
«Nonostante l’annuncio e il passaggio importante, – sottolinea il consigliere del Pd – la strada da percorrere è ancora lunga poiché il Ministero, come è auspicabile, dovrà ora concedere la deroga al piano assicurativo per l’attivazione dei contributi straordinari e indicare le risorse da destinare a compensare i 215 milioni di euro di danni registrati nelle aziende del Lazio. Ma oltre gli indennizzi, così come rilevato nelle interlocuzioni con i rappresentanti del settore, con il riconoscimento dello stato di emergenza dovranno anche essere attivate le misure di esonero parziale dei contributi previdenziali e assistenziali e di sospensione delle rate dei mutui bancari. Quello dell’actinidia è un settore gravemente in crisi per la perdita di produttività, le ricadute sul piano occupazionale e le esposizioni economiche che ha dovuto sostenere in questi anni a fronte della moria del kiwi. Una delusione delle aspettative del comparto potrebbe determinare conseguenze negative e di lunga durata».
«In tal senso – afferma La Penna – continueremo a lavorare affinché le istanze di un settore così importante e strategico per l’agricoltura del Lazio trovino una Regione attenta e capace di mettere in atto procedure di sostegno concreto, impegnando anche risorse aggiuntive nel bilancio regionale. Così si è fatto nella scorsa legislatura e da noi è già stato proposto in sede di approvazione della legge di stabilità 2024 con diversi emendamenti finanziari, purtroppo non raccolti dalla maggioranza».
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