lunedì 25 Novembre 2024,

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Mostra “Löwen Sphingen Silberhände. Der unsterbliche Glanz etruskischer Familien aus Vulci- Leoni, Sfingi e Mani d’argento. Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di Vulci” (3 novembre 2021-10 aprile 2022)

scritto da Redazione
Mostra “Löwen Sphingen Silberhände. Der unsterbliche Glanz etruskischer Familien aus Vulci- Leoni, Sfingi e Mani d’argento. Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di Vulci” (3 novembre 2021-10 aprile 2022)

Oggi 2 novembre sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico di Francoforte, la mostra “Löwen Sphingen Silberhände. Der unsterbliche Glanz etruskischer Familien aus Vulci- Leoni, Sfingi e Mani d’argento. Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di Vulci”, già in anteprima a Montalto di Castro (VT) tra agosto e settembre 2021. La mostra rimarrà a disposizione del pubblico tedesco fino al 10 aprile 2022.
Le ultime scoperte archeologiche dalla metropoli di Vulci e le più recenti riflessioni sullo sviluppo della civiltà etrusca in Italia (cfr. recente mostra Etruschi. Viaggio nella terra dei Rasna, Bologna 2019-2020) hanno spinto la Soprintendenza, insieme al Museo di Francoforte, alla Fondazione Vulci (ente gestore del Parco di Vulci) e al Parco Archeologico del Colosseo, a promuovere l’evento. Sarà possibile ammirare i reperti rinvenuti nei recenti scavi effettuati nella Necropoli dell’Osteria e in quella di Poggio Mengarelli. Faranno bella mostra di sé i corredi della Tomba delle Mani d’argento, della Tomba dello Scarabeo Dorato e della Tomba 18 con la rarissima coppa tolemaica, oltre che gli esempi delle più importanti produzioni di artigianato artistico vulcente, come la statuaria in pietra e gli elementi della devozione popolare in terracotta. In mostra, inoltre, alcuni reperti da contesti sacri e sepolcrali dal Foro e Palatino di Roma, relativi al periodo della Roma dei Re Etruschi.
“La mostra rappresenta un esempio straordinario – commenta il Soprintendente Arch. Margherita Eichberg – di una riuscita collaborazione internazionale tra il nostro Ministero e il Museo tedesco. È anche grazie alla condivisione e alla diffusione della conoscenza del nostro patrimonio che si combatte il traffico illecito dei reperti e si stimola la coscienza di una cultura partecipata dal più ampio pubblico possibile”.

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