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Mostre: marmi mai visti per bimillenario Augusto. Da Fondazione Sorgente a Scuderie da 18/10 con altri 200 reperti

scritto da Redazione
Mostre: marmi mai visti per bimillenario Augusto. Da Fondazione Sorgente a Scuderie da 18/10 con altri 200 reperti

Tre teste in marmo, finora mai esposte e raffiguranti i nipoti di Ottaviano Augusto, dai lui designati alla successione sul trono di Roma, ma morti prematuramente, saranno allestite dal 18 ottobre al 9 febbraio alle Scuderie del Quirinale per la grande mostra celebrativa a duemila anni dalla morte del primo imperatore della città eterna. Di proprietà della Fondazione Sorgente Group, i preziosi marmi andranno ad arricchire la straordinaria rassegna comprendente oltre  200 reperti provenienti dalle maggiori collezioni internazionali.
L’importante esposizione  si intitola semplicemente ‘Augusto’ e, ideata da Eugenio La Rocca, è stata organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo – Scuderie del Quirinale e i Musei Capitolini, in collaborazione con la Reunion des Musees Nationaux, il Grand Palais e il Louvre. Un’occasione imperdibile per presentare al pubblico, attraverso indiscussi capolavori dell’arte antica eccezionalmente riuniti a Roma, la figura di Augusto, le sue vicende politiche, strettamente intrecciate con quelle personali, in parallelo alla nascita di una nuova epoca storica.
Le tre opere  concesse in prestito dalla Fondazione Sorgente sono i ritratti di Marcello, Lucio Cesare e Gaio Cesare, i nipoti che Augusto aveva scelto per la sua successione, scomparsi in giovane età. Marcello, già presentato una volta al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme, è stato riconosciuto dagli studiosi come uno dei maggiori capolavori della prima età augustea. Esordio assoluto invece per gli altri due ritratti, Lucio e Gaio, che iniziano così a sottoporsi al vaglio degli studi archeologici. Per quanto riguarda il marmo di Marcello (scolpito tra il 25 e il 20 a.C. e soggetto a decreto di notifica),  esso rappresenta il figlio di Ottavia, sorella di Augusto, che l’imperatore adottò per farne il suo successore. Nell’opera, i caratteri fisiognomici del volto si fondono perfettamente con i canoni della compostezza classicista. Per le sue riconosciute qualità artistiche, il marmo verrà esposto anche al Grand Palais per l’edizione parigina. I ritratti inediti di Gaio Cesare e Lucio Cesare (risalenti alla fine del primo secolo a.C.) rappresentano invece i figli che Giulia, figlia dello stesso Augusto, ebbe da Marco Agrippa. Dopo la morte di Marcello, forse frutto di congiure di palazzo, Augusto decise di adottare loro per assicurare la propria successione. Ma, dopo la rapida carriera militare e politica, scomparvero prematuramente, Lucio per una malattia e Gaio per una ferita di guerra. I due ritratti, in ottime condizioni di conservazione, mantengono intatta la freschezza della giovane età pur manifestando nello sguardo la consapevolezza di un triste destino.
Per celebrare i duemila anni dalla morte di Augusto, il cui principato, durato 40 anni, fu il più longevo della storia di Roma, alle Scuderie sono state selezionate altre opere di rilevante importanza. Fra queste, le celeberrime statue dell’imperatore, allestite per la prima volta insieme: l’Augusto pontefice massimo da via Labicana, conservato al Museo Nazionale Romano, e l’Augusto di Prima Porta dei Musei Vaticani. Quest’ultima scultura è accostata al suo modello classico, il Doriforo dell’Archeologico di Napoli, canone per eccellenza della perfezione scultorea di età classica. Proveniente da Atene e per la prima volta in Italia, è inoltre possibile ammirare parte della statua equestre in bronzo dell’imperatore restituita dal mar Egeo, mentre proviene da Meroe (Egitto) lo splendido ritratto bronzeo del British Museum. Ad evocare il fiorire dell’età dell’oro, ecco i rilievi Grimani, raffiguranti animali selvatici intenti ad allattare i propri cuccioli, eccezionalmente insieme grazie ai prestiti del Kunsthistorisches di Vienna e il Museo di Palestrina, e il gruppo frontonale dei Niobidi, originale greco ricomposto accostando le due statue della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen alla statua di fanciulla ferita conservata al Museo Nazionale Romano.
Bellissimi gli argenti di Boscoreale, provenienti dal Louvre, e i preziosissimi cammei di Londra, Vienna e  New York , mentre, a conclusione del percorso espositivo, spicca l’inedita ricostruzione di 11 rilievi, oggi divisi tra Spagna e Ungheria, dell’edificio  eretto in memoria di Augusto dopo la sua morte, dove è narrato con grande efficacia lo scontro navale della battaglia di Azio, che nel 31 a.C. mise fine alla guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio aprendo la strada al definitivo trionfo del princeps.

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