In fondo Coletta – anche utilizzando un copia ed incolla del programma politico sulla trasparenza di Movimento Latina che prima di chiunque altro aveva pubblicato il suo documento in rete – non stava inventando nulla di nuovo.
Dalla legge n. 241 del 1990 in poi sono stati numerosi gli interventi legislativi nella direzione della massima disponibilità da parte dei cittadini di informazioni sul come la cosa pubblica venga amministrata. L’efficace metafora della “casa di vetro” rendeva bene l’obiettivo di Lbc, prometteva ai cittadini un rapporto con la pubblica amministrazione fin lì sconosciuta ai cittadini latinensi. Una casa di vetro che nulla sarebbe costata alle casse comunali e che avrebbe dato nuove opportunità alla cittadinanza.
Devono invece sapere i cittadini di Latina che della trasparenza nella nostra città non v’è traccia alcuna.
Anzi, essa è sempre più un miraggio, una speranza illusoria, una falsa promessa che ha tratto in inganno gli elettori nell’ultima competizione elettorale.
Il palese disorientamento che sta caratterizzando i primi mesi della nuova amministrazione sta lasciando per strada ogni buona intenzione, compresa purtroppo la trasparenza del suo operato. Sono diverse, in questi giorni, le segnalazioni giunte a Movimento Latina circa richieste di accesso agli atti pervenute agli uffici comunali che non hanno avuto alcun riscontro. Un tacito ed immotivato rifiuto.
Richieste quanto mai legittime che non vengono prese in considerazione e che interessano i cittadini di Latina nel momento in cui è messa a repentaglio la loro stessa incolumità fisica. Ad esempio ci si riferisce allo stato di abbandono e degrado delle passerelle in legno per l’accesso alla spiaggia pubblica di Strada Lungomare e di marciapiedi dissestati che, divenute vere e proprie trappole, sono state la causa di gravi infortuni.
A questo punto, le domande che si pongono in evidenza sono le seguenti: Perché l’Amministrazione Comunale tace e di fatto rifiuta di fornire spiegazioni su una questione così importante quale la manutenzione delle strutture pubbliche? E perché, viste le numerose contestazioni, denunce e costituzioni in mora per sinistri accaduti a causa dell’omessa manutenzione o mancato controllo delle condizioni di sicurezza o mancata apposizione di alcun tipo di segnale di pericolo, il Comune persiste nel non rispondere?
Basta poco, evidentemente, per oscurare i vetri della casa abitata da Coletta e dai suoi, basta non rispondere! Alla faccia del rapporto di collaborazione con i cittadini che Lbc voleva instaurare! Saranno anche neofiti della politica, ma i membri della nuova amministrazione hanno già imparato bene a stracciare gli slogan della campagna elettorale, come già successo anche con i commercianti del centro storico di Latina, traditi clamorosamente da chi invece aveva garantito loro un sostegno.
Ad onor del vero, un Comune corretto e trasparente dovrebbe essere in grado di rendere i suoi cittadini consapevoli, partecipi della vita comune, attivi nel chiedere ciò a cui hanno diritto e fiduciosi di ottenere una risposta corretta in tempi ragionevoli.
Diritti questi, completamente violati e negati. La trasparenza è una cosa seria. Sia realmente pratica e non solo slogan ad effetto. Ed i cittadini sono già stanchi di essere presi in giro”.