Le infezioni sessualmente trasmesse, sottolinea il consulente scientifico dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), decorrono spesso senza sintomi. E ciò aumenta la probabilità di contagio di altri individui sani e di cronicizzazione. Con possibili conseguenze anche sulla funzione riproduttiva (infertilità). E con un alto rischio di trasmissione verticale in corso di gravidanza. O l momento del parto. L’Istituto superiore di sanità stima che oltre 500 milioni di persone nel mondo abbiano un’infezione genitale da virus herpes simplex (Hsv). Più di 290 milioni di donne presentano un’infezione da papillomavirus(Hpv). Le Mst come la sifilide possono aumentare il rischio di acquisizione dell’HI. In un anno circa un milione di donne in gravidanza sono affette da sifilide. Con oltre 350 mila esiti avversi alla nascita. Inclusi 200 mila nati morti e decessi neonatali. Gli agenti responsabili delle infezioni si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale). Per contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva). Inoltre, si possono trasmettere attraverso il sangue. Pe esempio trasfusioni, contatto con ferite, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing. Con i trapianti di tessuto o di organi. e infine, per passaggio diretto dalla madre al feto o al neonato durante la gravidanza, il parto o l’allattamento.
“La trasmissione da un individuo sano ad uno recettivo avviene con il passaggio attraverso le mucose di liquidi biologici infetti di varia natura – puntualizza il professor Cauda-. La maggior parte delle infezioni colpiscono gli organi genitali. Ma ci può essere, con minore frequenza, una compromissione di molti organi e apparati. A causa della disseminazione dell’infezione stessa. È importante effettuare una diagnosi ed un trattamento precoce. Per ridurre il rischio di trasmissione. Un ruolo importante gioca, ai fini della prevenzione, l’educazione. Soprattutto se diretta alle fasce di età più giovani e per questo più vulnerabili“. Aggiunge l’ordinario di Malattie Infettive dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: “Le Mst sono patologie infettive caratterizzate da un contagio interumano. Che avviene quasi sempre per via sessuale. Attraverso un contatto diretto con un soggetto ammalato o infetto”. Le Mst “rappresentano un importante problema di sanità pubblica. Che investe in maniera significativa la società civile a livello mondiale”. E che, evidenzia il professor Cauda, riguarda praticamente tutti i paesi“. Causando anche possibili complicanze a lungo termine. E in particolare il carcinoma della cervice uterina che può insorgere a seguito dell’infezione da parte di alcuni sierotipi del papilloma virus. E l’epatocarcinoma come conseguenza dell’epatite B o C.
“La diffusione delle Mst riconosce tre fattori favorenti– precisa il professor Cuada-. La frequenza di esposizione all’agente patogeno. La virulenza dello stesso. La durata della contagiosità nei soggetti colpiti. Ci sono poi altri co-fattori che favoriscono la diffusione di Mst. Ossia la prevalenza di una popolazione giovanile sessualmente attiva nell’ambito della popolazione generale. Come avviene in molti Paesi a risorse limitate. La povertà. Il sovraffollamento specie nelle aree urbane. La scarsa attenzione all’igiene. E la mancanza di una corretta educazione sanitaria e sessuale”. In Europa e negli Stati Uniti le Mst sono sempre state presenti. Pur con delle significative oscillazioni nel corso dei secoli. Ma la diffusione epidemiologica delle Mst ha presentato nel XX secolo una serie di cambiamenti epidemiologici. “Legati ai comportamenti delle persone che sono avvenuti soprattutto alla fine degli anni Settanta del passato secolo. E che hanno determinato un aumento di incidenza delle forme morbose causate dal papilloma virus (Hpv). Herpes simplex di tipo 1 e di tipo 2 (HSV-1 e 2) e HIV”, sostiene l’infettivologo.