Dossier Ecomafia 2018 di Legambiente. i reati contro la biodiversità, gli illeciti contro il patrimonio archeologico, gli incendi dolosi e la corruzione in materia ambientale. Il Lazio rimane al 5° posto per illeciti complessivi, dopo le quattro Regioni a tradizionale presenza mafiosa, sono però in aumento le infrazioni che diventano 2.684 (erano 2.241 lo scorso anno), ben 7,3 al giorno, l’8,9% del totale.
Peggiora la Provincia di Roma che diventa la seconda in assoluto per reati ambientali compiuti nel suo territorio con 1.260 infrazioni; 11° posto per la provincia di Latina con 581. Un quarto dei reati contro l’ambiente nel Lazio riguarda il ciclo dei rifiuti con 619 infrazioni. Provincia di Roma è la peggior provincia con 180 infrazioni, quella di Frosinone 5° con 167 e quella di Latina 14° con 80».
A riportare i dati del dossier una nota di Legambiente Lazio. «La presenza delle Ecomafie nella nostra regione continua ad essere evidente – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – È positiva la decrescita dei reati nel ciclo del cemento ma sono allarmanti i dati riguardanti Roma e provincia, seconda in assoluto per reati ambientali totali e in testa per illeciti contro la biodiversità e reati di corruzione ambientale. Sembra poi chiaro, tenendo conto dell’alto numero di reati nel ciclo dei rifiuti, con il Lazio e Roma sul podio negativo delle classifiche regionali e provinciali, che laddove non esiste un ciclo sano e virtuoso sono le ecomafie ad approfittarne con i loro traffici illeciti. Le amministrazioni comunali mettano in campo tutta la propria forza nella costruzione di un virtuoso ciclo dei rifiuti, soprattutto a Roma, dove è disastroso e lascia troppo spazio a illegalità ed ecomafiosi. Alla Regione torniamo a chiedere l’istituzione dell’Osservatorio Regionale Ambiente e Legalità, per contrastare le ecomafie di tutti i settori e sostenere i cittadini in ogni territorio; e proprio attraverso l’osservatorio, c’è bisogno che sia rilanciata l’attenzione a queste tematiche, anche con focus specifico per monitorare l’attuazione della legge sugli ecoreati, perché chi inquina paghi».
Ancora per quanto riguarda i dati del rapporto, Legambiente riporta che «continua a scendere il numero di reati nel ciclo del cemento e dell’abusivismo edilizio: nella regione ne sono stati compiuti 347 nel 2017: erano 375 nel 2016 e 514 nel 2015.
Pessimi,invece,i numeri riguardanti i reati contro la Biodiversità che vedono al primo posto assoluto per numero di infrazioni accertate la Provincia di Roma, con 510 reati, prima sia per numeri di reati contro la fauna terrestre con 204 complessivi, che per infrazioni contro la fauna di mare con 306.
La provincia di Latina è al 13° posto con 152 reati (40 contro la fauna di terra e 112 contro quella di mare). Il Lazio complessivamente arriva al 3° posto con 727 infrazioni. Nella Regione Lazio sono inoltre tantissimi – conclude la nota – i furti di opere d’arte e contro il patrimonio archeologico. Alle archeomafie sono state infatti contestate 96 infrazioni, che pongono il Lazio al secondo posto. Alto il numero di incendi dolosi/colposi con 450 roghi per 13.284 ettari che hanno portato il Lazio al 6° per infrazioni. Ancor peggio va nella speciale graduatoria per la corruzione in materia ambientale, su dati di reati compresi tra il 1° gennaio 2010 e il 31 maggio 2018; in questa speciale classifica la Regione Lazio si conferma anche quest’anno in testa a tutte con 61 inchieste, 461 arresti, 541 denunce, 52 sequestri».