Alle 9 di questa mattina si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio Comunale della Città di Nettuno, unico punto all’ordine del giorno la vicenda della Scuola San Giovanni.
Gli eventi. Dopo la conferenza stampa di ieri, indetta dal Sindacato Alessio Chiavetta, con la partecipazione del Comitato spontaneo dei genitori della Scuola San Giovanni, appositamente per fare chiarezza dopo la lettera aperta presentata dai genitori e rivolta al Papa, alla Curia di Albano e alle Istituzioni locali e nazionali competenti. In ballo il futuro dell’istituto scolastico più antico e di più lunga tradizione della città di Nettuno, nel Borgo Medievale simbolo della città, donato dal Principe Borghese alla curia per lo svolgimento di attività scolastiche e didattiche al suo interno.
La presenza numerosa e partecipata dei cittadini di Nettuno ha trasformato l’incontro in un vero e proprio dibattito, in cui il Sindaco e il Comitato dei genitori, carte alla mano, hanno chiesto chiarimenti al parroco della chiesa di San Giovanni sulla cessione della scuola alla EduCo srl, lasciando debiti e crediti sulle spalle della Parrocchia stessa, anche se la causa della vendita sarebbe stata proprio l’impossibilità di far fronte alle spese di gestione dell’istituto.
Il Sindaco ha chiuso la questione e il lungo dibattito con la convocazione, per il giorno seguente (oggi appunto) della riunione del Consiglio Comunale, al fine di deliberare sulla proposta di acquisto della scuola da parte dell’Ente locale stesso.
I risultati. Il Comune di Nettuno ha approvato all’unanimità quanto annunciato ieri dal sindaco Alessio Chiavetta. La mozione approvata sarà oggi stesso trasformata in proposta per l’acquisizione della storica scuola, alle stesse condizioni con cui la Curia aveva venduto il 27 settembre scorso alla EduCo srl: 50.000 euro e debiti a carico della Parrocchia di San Giovanni. «Ho già chiesto un incontro al vescovo di Albano, monsignor Semeraro», le parole del sindaco Chiavetta, per capire le intenzioni della Curia.
Stando all’atto d’acquisto formalizzato con la EduCo srl, infatti, ci potrebbero essere i margini – come ricorda il Comitato dei genitori – per recedere dal contratto entro il 30 novembre. Infatti se la società acquisitrice non disporrà di tutte le autorizzazioni necessarie entro questo termine, il contratto potrebbe ritenersi nullo. La Diocesi potrebbe tornare sui propri passi e rasserenare gli animi dei genitori nettunesi, che temono per la deriva didattica e formativa della scuola con i diversi assetti societari previsti.