Nicoletta Zuliani, consigliera del Pd e vice presidente del consiglio comunale, interviene ancora una volta sul tema del bilancio dell’Ente. Al centro dell’attenzione, le aliquote Irpef e la Tasi, che sono state discusse nella commissione Bilancio che si è tenuta nel primo pomeriggio di oggi.
“Per quanto riguarda la Tasi – afferma Zuliani – la semplificazione è purtroppo l’iniquità. È stata stabilita un’unica aliquota uguale per tutti, e ci sono soltanto due fasce di detrazioni: per le abitazioni fino a 350 euro di rendita catastale le detrazioni saranno di 200 euro, mentre di 100 euro sarà la detrazione per la fascia di rendita catastale che va dai 350 ai 450 euro. Per tutte le altre rendite catastali nessuna detrazione. Stesso trattamento anche per le famiglie con figli (mentre negli altri Comuni possono essere detratti anche 50 euro a figlio) e per i nuclei in cui sono presenti persone con handicap. Per capirci, solo quelli che vivono in appartamenti fino a 70 metri quadrati”.
Una ulteriore fonte di preoccupazione deve provenire dall’elenco dei servizi indivisibili che dovrebbero essere coperti con l’entrata della Tasi: a Latina sono 13, un elenco molto lungo e singolare rispetto a quello degli altri Comuni. “Sono state inserite anche voci – dice Zuliani – che solitamente vengono finanziate con la risposta a bandi, quindi attraverso una progettualità che evidentemente la nostra amministrazione non è in grado di mettere in campo, e di cui quindi si carica la spesa direttamente sui cittadini. Si tratta dei servizi per l’infanzia e per i minori; servizi di prevenzione e di riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona (praticamente i servizi sociali); funzione di istruzione pubblica; servizio necroscopico e cimiteriale. In che percentuale con la Tasi si pensa di coprire tutti questi costi? Appare evidente quindi che i cittadini pagheranno ancora una volta l’incapacità dell’amministrazione comunale di formulare bandi per richiedere finanziamenti in base ad una progettualità. Oggi i finanziamenti arrivano in questo modo, e non più a pioggia per tutti i Comuni”.
Altra nota dolente sono le aliquote Irpef. “Lo scorso anno l’amministrazione comunale di Latina – spiega la consigliera democratica – si vantava di non aver alzato le aliquote Irpef, sapendo benissimo che avrebbe dovuto farlo quest’anno. Infatti oggi le aliquote si sono alzate di ben 0,15% attestando Latina al livello più alto, come se non bastasse il fatto che negli ultimi 12 anni le aliquote siano già raddoppiate, passando dallo 0,4% del 2001 allo 0,8% del 2014. La cosa più grave è che il Comune ha portato il tetto dell’esenzione da 15mila euro a 8mila, di fatto dimezzandolo. Questo significa che molti di coloro che l’anno scorso non dovevano il pagamento dell’Irpef, quest’anno non solo dovranno pagare, ma con una aliquota unica senza scaglioni, quando invece il principio sarebbe proprio quello di rendere più equo il pagamento delle tasse facendo versare di più chi accumula più reddito, secondo una logica graduale che a Latina invece non è stata assolutamente presa in considerazione. Per fare un esempio: chi guadagna 50mila euro pagherà secondo la stessa aliquota di coloro che invece hanno un reddito di 8.500 euro. Sarebbe questa l’equità per il Comune di Latina?”.