venerdì 22 Novembre 2024,

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“No alla qualifica di pubblico ufficiale per medici e personale sanitario in servizio”

scritto da Redazione
“No alla qualifica di pubblico ufficiale per medici e personale sanitario in servizio”

 

No alla qualifica di pubblico ufficiale a medici e personale sanitario e socio sanitario in servizio, ma sì a tutte le tutele che la qualifica di pubblico ufficiale comporta. Inoltre, nei processi di aggressione nei confronti dei propri operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni,

Queste alcune delle principali modifiche apportate dalle Commissioni Giustizia e Affari Sociali riunite in maniera congiunta hanno approvato alcune integrazioni al ddl contro la violenza sugli operatori sanitari che dovrebbe essere discusso alla Camera il 21 febbraio.

Le integrazioni prevedono la procedibilità di ufficio e l’inasprimento delle pene per chi commette aggressioni ai danni di medici, infermieri e del personale in servizio.

Inoltre alle ASL ed alle Aziende sanitarie viene dettato l’obbligo di costituirsi parte civile.

“Se il testo non sarà stravolto e addolcito in Aula possiamo dichiararci soddisfatti – dichiarano in una nota Luciano Cifaldi, segretario della Cisl medici Lazio, e Benedetto Magliozzi, segretario della Cisl medici di Roma Capitale/Rieti -.

Il testo raccoglie le proposte che la Cisl Medici aveva avanzato nelle diverse sedi istituzionali ed aveva portato alla attenzione dell’opinione pubblica con una importante campagna mediatica di informazione.

Ringraziamo quanti hanno creduto nella nostra battaglia di civiltà. I nostri iscritti che sono intervenuti con interviste e suggerimenti e ci hanno invitato a non mollare. Quei politici che hanno dato riscontro alle nostre istanze ed hanno stimolato il dibattito nelle sedi istituzionali. Quei direttori di testate giornalistiche che ci hanno ospitato nelle loro pagine senza chiederci mai quale fosse il nostro orientamento politico ed ai quali noi stessi ci siamo rivolti con fiducia e senza fare ipocriti distinguo perché era ed è una battaglia di civiltà e non servono inutili slogan divisivi” – conclude il comunicato della Cisl medici Lazio.

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