La mancata stretta di mano al loro candidato governatore prima della tribuna elettorale televisiva non è proprio andata giù a Casapound. Stamattina alcuni membri della sezione viterbese hanno fatto irruzione in un incontro pubblico a Civita Castellana per contestare l'”antidemocratico“, a loro dire, Sandro Ruotolo, candidato alla presidenza nelle file di Rivoluzione Civile. Al giornalista sono arrivati in giornata centinaia di messaggi di solidarietà bipartisan, dal presidente della Camera Gianfranco Fini all’avversario politico Nicola Zingaretti. Immediata la replica dell’associazione che ha definito il blitz “goliardico”, contestando la ricostruzione fatta dallo stesso Ruotolo. “Mi hanno minacciato e insultato – ha detto il candidato della Lista Ingroia – Sono volate le sedie, hanno acceso un fumogeno all’ingresso dell’edificio poi sono fuggiti. Sono nel mirino di CasaPound perché in occasione dell’incontro dell’8 febbraio con gli altri candidati presidenti del Lazio ho rifiutato di stringere la mano al candidato di CasaPound, perché sono convintamente anti-fascista“.
Casapound Viterbo in una nota parla invece di “irruzione pacifica“. I militanti dicono di aver srotolato solo uno striscione con scritto “Ruotolo maleducato”. “Ci siamo sentiti in dovere di ‘riprendere’ Ruotolo – evidenzia il comunicato – che alla tenera età di 58 anni non ha ancora imparato a relazionarsi con i suoi avversari politici“.
Nel frattempo la polizia ha identificato sei giovani che hanno preso parte all’irruzione, quattro di Viterbo e due di Civita Castellana. Le foto della contestazione sono finite anche sul profilo Facebook di Casapound Viterbo. Il presidente della Camera Fini ha chiamato Ruotolo per esprimergli la solidarietà. Messaggi di vicinanza anche da altri leader politici, mentre il leader del partito, l’ex pm Antonio Ingroia, chiede al Viminale la sicurezza per i candidati in campagna elettorale.