Luigi Ulgiati Segretario Nazionale della Federazione UGL Chimici esprime profonda preoccupazione per la misura prevista all’articolo 6 del disegno di legge di bilancio 2023 presentato dal Governo che riguarda Sogin S.p.A., la società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi.
La norma avrebbe l’obiettivo di spostare sulla fiscalità generale dello Stato il finanziamento delle attività di smantellamento degli impianti e centrali nucleari italiani, la gestione del relativo combustibile nucleare esaurito nonché la realizzazione del Deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi; ad oggi invece garantito da una componente tariffaria che incide in percentuale trascurabile sugli oneri generali del sistema elettrico.
Non è questa la soluzione -continua il sindacalista- per ridurre il costo dell’energia elettrica in Italia. Al contrario, la misura rischia di bloccare le attività e compromettere tutti quei presidi di sicurezza nucleare che Sogin S.p.A. garantisce quotidianamente a tutela della popolazione, dell’ambiente e dei lavoratori.
L’azienda rappresenta l’eccellenza italiana in campo nucleare e radioprotezionistico che non possiamo perdere, perché impegnata nella più grande bonifica ambientale del paese e i suoi lavoratori sono l’unico patrimonio di conoscenze qualificate a garanzia della sicurezza nucleare italiana.
Quale sarebbe l’alternativa? Affidare forse il compito ad un’azienda straniera che lascerebbe un’opera incompiuta a costi triplicati, con l’ennesima deindustrializzazione di un intero settore? È una situazione già vissuta che dobbiamo assolutamente evitare. È un provvedimento preliminare allo scioglimento di Sogin S.p.A.? La si vuole dividere e cedere il patrimonio ad altre aziende in crisi?
Per di più, in assenza del Deposito Nazionale, i rifiuti radioattivi, compresi quelli medicali ed industriali, rimarrebbero stoccati in numerosi depositi temporanei oggi distribuiti in molte zone del paese, pregiudicando così una loro gestione più sicura, razionale, efficiente ed economica.
Inoltre, la nuova norma eliminerebbe importanti risorse economiche assegnate a numerosi enti locali come misure di compensazione territoriale, che vengono impiegate in progetti e iniziative di tutela e valorizzazione dell’ambiente.
Pertanto, la Segreteria Nazionale della Federazione UGL Chimici chiede al Governo di eliminare la norma in questione dal testo della legge di bilancio 2023.
Lo invita, invece, ad agire per un deciso intervento di politica industriale, con l’obiettivo di rilanciare il Gruppo Sogin e capitalizzarne le risorse, anche attraverso l’assegnazione di nuovi indirizzi strategici, a garanzia della sicurezza nucleare e del completamento del decommissioning anche in previsione di un futuro sviluppo di impianti nucleari di ultima generazione utili al raggiungimento di una reale indipendenza energetica nazionale.
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