“Competenze, transizione e competitività: la visione strategica dell’UGL Chimici per il futuro del lavoro”
Intervista al Segretario Nazionale UGL Chimici, Eliseo Fiorin, sui lavori del Consiglio Nazionale.
Segretario Fiorin, la recente due giorni del Consiglio Nazionale è stata caratterizzata da momenti intensi di confronto. Qual è stato il clima che ha contraddistinto queste giornate?
“Il clima è stato di straordinaria coesione e partecipazione. Tutti i dirigenti sindacali, i rappresentanti dei territori e la segreteria nazionale hanno dimostrato un approccio estremamente professionale e responsabile. Si è percepita una forte unità di intenti, alimentata dalla volontà comune di affrontare le sfide attuali, rafforzando il nostro sindacato e migliorando le condizioni dei lavoratori in tutti i settori che rappresentiamo. Questo spirito di squadra è il fondamento della nostra crescita e ci consente di guardare al futuro con fiducia e determinazione.”
Durante il Consiglio, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Competenze, transizione e competitività: formare il futuro del lavoro.” Perché è stata ritenuta così importante?
“Competenze, transizione e competitività sono i tre pilastri su cui si basano il presente e il futuro del mondo del lavoro. Sono anche i temi centrali nei tavoli di trattativa per i rinnovi contrattuali, poiché in ogni settore si evidenziano criticità e carenze trasversali che richiedono interventi tempestivi. La tavola rotonda è stata un’occasione preziosa per approfondire argomenti strategici, come la necessità di garantire una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di competenze, l’urgenza di frenare la fuga dei talenti e la valorizzazione della formazione professionale. Questi aspetti sono essenziali per rafforzare la competitività delle aziende italiane e, al contempo, per offrire ai lavoratori un futuro stabile e sicuro.”
Quali sono i problemi specifici che affronta oggi il mercato del lavoro italiano e come possono essere risolti?
“La tavola rotonda ha messo in luce un dato preoccupante: il nostro Paese sta vivendo una crisi demografica, con un numero di uscite dal mondo del lavoro superiore alle nuove nascite. Entro il 2029, con un PIL in crescita, avremo bisogno di un milione di lavoratori che oggi non abbiamo. La fuga di talenti è un’altra criticità, con circa 50.000 giovani qualificati che ogni anno emigrano all’estero e spesso non ritornano. Per rispondere a questa sfida, è indispensabile un sistema formativo pubblico o comunque garantito da organismi autorevoli, che crei un vero allineamento tra domanda e offerta di competenze. Vogliamo inoltre stimolare il governo a una politica di regolazione dei flussi migratori, che favorisca l’ingresso di maestranze qualificate per sostenere l’imprenditoria italiana e rispondere alla crescente domanda di lavoro qualificato.
Parlando della formazione, quali soluzioni ha proposto l’UGL Chimici per rispondere alle difficoltà del mercato del lavoro?
“Serve un sistema formativo che sia efficiente e in grado di fornire garanzie, allineando in modo concreto la domanda e l’offerta di competenze. Il problema della fuga dei talenti va affrontato con urgenza: ogni anno,giovani qualificati emigrano dall’Italia per trovare migliori opportunità, mentre la mobilità in entrata è insufficiente per colmare questa perdita. Durante la tavola rotonda, abbiamo anche sottolineato il ruolo degli ITS, come la Pharma Accademy, che rappresentano un esempio virtuoso: le aziende partecipano attivamente alla formazione e garantiscono un tasso di occupazione del 100% ai corsisti. Crediamo sia fondamentale replicare queste esperienze in altri settori, offrendo percorsi di formazione realmente orientati al mercato del lavoro e alla competitività delle nostre imprese”.
La seconda giornata del Consiglio ha visto ulteriori contributi significativi. Quali sono stati gli spunti emersi?
“Durante la seconda giornata, i nostri dirigenti hanno portato contributi di grande valore, sottolineando il loro impegno e la volontà di proseguire nel miglioramento continuo del nostro operato. Si è discusso, tra l’altro, della necessità di investire nella formazione interna e di sostenere il ricambio generazionale, affinché i giovani possano assumere ruoli di responsabilità preparati e consapevoli. Questo approccio riflette una linea innovativa che valorizza il potenziale dei nostri dirigenti, rendendo l’UGL Chimici un sindacato dinamico e al passo con le esigenze del mercato del lavoro. La volontà comune di supportare il cambiamento con una visione moderna e responsabile è stata un aspetto centrale della seconda giornata e rafforza il trend positivo di crescita che stiamo registrando.”
Quali sono le priorità dell’UGL Chimici per il futuro del sindacato?
“Le nostre priorità sono chiare e riguardano aspetti fondamentali per il benessere e la dignità dei lavoratori. Ci impegneremo con forza nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo, contrastando ogni forma di violenza e discriminazione. La dignità dei lavoratori passa anche attraverso salari che siano giusti e competitivi: lavoriamo affinché i contratti collettivi prevedano retribuzioni che riflettano il reale valore del lavoro svolto. Inoltre, continueremo a supportare lo sviluppo delle competenze tecniche e digitali, elementi chiave per la crescita delle nostre aziende e per garantire una solida occupazione. Essere attori attivi significa anche contribuire a costruire un mondo del lavoro innovativo e sostenibile, capace di rispondere in modo propositivo e concreto alle nuove sfide.”
Come descriverebbe l’influenza della linea innovativa intrapresa dall’UGL Chimici sul trend di crescita del sindacato?
“Stiamo assistendo a un trend di crescita significativo in tutti i settori che rappresentiamo, e questo è il risultato diretto della nostra scelta di abbracciare l’innovazione. L’UGL Chimici ha dimostrato di essere un sindacato capace di progredire, e la fiducia dei lavoratori in noi è la prova che stiamo andando nella direzione giusta. Proseguiremo su questa strada, continuando a migliorare per mantenere il nostro ruolo centrale e sostenere i lavoratori in un mercato in continua evoluzione”.
Qual è, quindi, il messaggio che emerge da queste giornate per il futuro del sindacato?
“Il messaggio è chiaro: dobbiamo continuare a puntare su unità, responsabilità e innovazione. Siamo consapevoli che il nostro ruolo è cruciale per costruire un futuro dignitoso e solido per i lavoratori, basato su competenze, inclusività e coerenza con i valori che da sempre ci contraddistinguono. L’UGL Chimici vuole essere un punto di riferimento per tutti i lavoratori, ascoltando le loro istanze e proponendo soluzioni concrete per un mondo del lavoro migliore. Siamo pronti a rappresentare con forza e competenza le loro necessità, sostenendoli nel percorso verso un futuro che sia degno e sicuro.”
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Potere al Popolo denuncia apertamente l’attacco al diritto di sciopero a Roma durante le giornate centrali del Giubileo che viene sancito dal “Protocollo sulla gestione del conflitto” firmato ieri da Roma Capitale, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalle organizzazioni sindacali complici, che verrà valutato ora dalla Commissione Garanzia Scioperi.
Questo protocollo si inserisce in perfetta continuità con l’attuale legislazione antisciopero, tra le più restrittive d’Europa a partire dalla legge 146/90, ma anche con le continue precettazioni del Ministro dei Trasporti Salvini: ci ricorda che, sulle scelte di fondo, il centrosinistra e il centrodestra vanno a braccetto. Negare il diritto di sciopero significa negare la democrazia, la possibilità di lottare per i diritti e per un cambiamento dell’esistente. Diventa gravissimo in una città come Roma caratterizzata da condizioni lavorative drammatiche, nei cantieri e negli appalti del Giubileo, nei trasporti e nell’igiene ambientale, nella logistica, nella ristorazione e nel turismo.
L’accordo è perfettamente in linea con le trasformazioni profonde che Gualtieri vuole mettere in atto con l’occasione del Giubileo e dell’arrivo dei fondi del PNRR. Scelte che porteranno a una città votata alla speculazione e alla cementificazione, con servizi pubblici definanziati e privatizzati, abbandono delle periferie, peggioramento delle condizioni di lavoro, diritto alla casa subordinato alle logiche di mercato, rimozione della partecipazione democratica e imposizione delle scelte tramite provvedimenti repressivi e di ordine pubblico.
Per fare questo ci sono proposte di modifiche costituzionali, sia da parte del Partito Democratico sia da parte di Fratelli d’Italia, per dare “pieni poteri” a Roma Capitale con una nuova autonomia differenziata.
Lo sciopero deve essere un diritto e noi ci batteremo per difenderlo, a fianco di tutti i lavoratori e i sindacati conflittuali che pongono all’agenda politica gli interessi di chi vive e lavora in città. Continueremo a lottare per costruire un’opposizione alla giunta Gualtieri, alla giunta regionale Rocca e al governo Meloni. Per questo saremo in piazza al Campidoglio il 7 dicembre insieme a tutte le altre realtà politiche, sociali e territoriali che pretendono risposte immediate e un cambio di modello di città. Oggi l’alternativa è sempre più necessaria.
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