sabato 23 Novembre 2024,

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Notizie da Roma e Lazio

scritto da Redazione
Notizie da Roma e Lazio

“Aumentare lo smart working per i dipendenti capitolini è una manovra tardiva che certifica un altro fallimento del sindaco Roberto Gualtieri nell’organizzazione del Giubileo. Non siamo contrari a questa soluzione, ma Roma Capitale non è smart: nulla si è fatto fino ad oggi per raggiungere la piena e ottimale possibilità di lavorare lontano dagli uffici con adeguata efficienza e nel pieno raggiungimento degli obiettivi che dirigenti e funzionari dovrebbero condividere con tutta la struttura, sia che lavori in presenza che da casa. È necessario dunque riflettere su come si garantiranno i servizi ai cittadini, anche quelli offerti dalle aziende capitoline e dagli uffici comunali, a partire da Ama, solo per citare alcuni esempi concreti, dove non rispondono nemmeno alle pec per la gestione della Tari e dei servizi cimiteriali costringendo gli utenti a recarsi, sempre e comunque, agli sportelli. E poi Atac, alle prese con le pratiche per i permessi disabili e le agevolazioni per i giovanissimi. Per fare gli abbonamenti bisogna sempre e comunque recarsi alle stazioni abilitate, neanche tutte. Il Giubileo è arrivato, ma non è un evento imprevisto. E tantomeno lo sono i romani che lavorano e sono a casa loro, comunque costretti a prendere i loro mezzi privati perché il servizio di trasporto pubblico, metro e bus, fa acqua da tutte le parti. Con la città in tilt, con un traffico peggiore di quello di Bogotà, è penoso constatare che l’unica soluzione del sindaco Gualtieri è quella dello smart working”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, intervenendo sulla questione dello smart working a Roma.

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PESTE SUINA, ZELLI (FDI): “BENE LA DEROGA PER LA CACCIA, RISOLVERE L’EMERGENZA CINGHIALI È UNA PRIORITÀ”

“Accolta la richiesta della Regione Lazio per una deroga alla caccia al cinghiale. Un’ottima notizia che conferma come la risoluzione dell’emergenza cinghiali sia una priorità dell’amministrazione Rocca”. Così, in una nota, il consigliere regionale Giulio Zelli, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio.

 

“Sarà dunque possibile – spiega Zelli – cacciare il cinghiale nella zona di restrizione 1, la cosiddetta zona cuscinetto tra l’area infetta e quella libera. Inoltre, il commissario ha dato via libera alla caccia con il metodo della girata, con l’utilizzo di un cane abilitato e con la partecipazione di massimo 15 cacciatori e 
alla caccia al cinghiale nelle zone non assegnate alle squadre autorizzate, classificate zone bianche”.

 

“Auspico – conclude il presidente – che questa saggia decisione da parte del commissario possa contribuire non solo a limitare l’espansione degli ungulati nella nostra regione, ma anche ad impedire la diffusione della peste suina africana. Come noto, il protocollo sanitario prevede stringenti misure di contenimento nel caso in cui vengano scoperti animali infetti, che possono penalizzare anche le aziende agricole e gli allevamenti presenti nel raggio interessato dai focolai. In questo senso, la caccia si conferma uno strumento utile sui due fronti al fine di tutelare le imprese del settore, già colpite duramente dall’imperversare dei cinghiali nelle aree urbane e periurbane. Ringrazio infine l’assessore regionale Giancarlo Righini per l’ennesimo ottimo risultato ottenuto”.

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