martedì 26 Novembre 2024,

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Notizie da via della Pisana

scritto da Redazione
Notizie da via della Pisana

Stanziamenti per i servizi sociali, illustrato il programma di Giunta

Si tratta del programma di utilizzazione degli stanziamenti per garantire, per l’anno in corso, quanto attualmente previsto dal sistema integrato di servizi sociali. Numerosi gli ambiti di intervento, in larga parte finanziati con risorse statali: dalle misure a sostegno della non autosufficienza alla fornitura di prodotti ipoproteici ai malati di insufficienza renale cronica; dai fondi per minori e infanzia a progetti di contrasto alla povertà.

La somma complessiva stanziata di circa 110 milioni di euro sarà a carico del bilancio regionale 2016; 23 milioni di euro, invece, graveranno sul bilancio pluriennale per l’esercizio finanziario 2017. Seicentomila euro, infine, saranno finalizzati per interventi in ambito sportivo: promozione dell’equitazione per disabili, censimento degli impianti, progetti di sport di cittadinanza con Coni e comitato paralimpico. A fronte di numerose richieste di chiarimento e approfondimento da parte di alcuni consiglieri presenti, l’illustrazione e l’esame dell’atto proseguirà durante la prossima seduta.

Il parere della Commissione allo schema di deliberazione è regolato dall’articolo 71 della riforma del welfare approvata a luglio dalla Pisana, il quale dispone che nella fase di prima attuazione e fino all’adozione del Piano sociale regionale, la Giunta con propria deliberazione, sentita la commissione consiliare competente, stabilisce: i criteri di ripartizione fra i distretti sociosanitari delle risorse destinate all’attuazione del sistema integrato a livello locale; le linee guida per la verifica dei piani di zona; le eventuali quote destinate a progetti di particolare interesse.

La seduta si era aperta con la prosecuzione del dibattito relativo alla proposta di atto aziendale della Asl Roma 1 da parte del commissario straordinario Tanese, oggetto di audizione martedì 25 ottobre.

La votazione dei decreti di nomina dei nuovi direttori generali delle Asl Roma 1 e Roma 2 è stata rimandata.

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Mobilità nuova, concluso in commissione esame articolato

La commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, del Consiglio regionale del Lazio ha terminato oggi l’esame dell’articolato del testo unificato delle proposte di legge n. 190 e n. 192 che riguarda “Disposizioni per favorire la mobilità nuova”. Il testo passa ora all’esame della commissione bilancio per l’esame dell’articolo 12 bis, contenente le norme finanziarie. A quel punto il provvedimento tornerà nella commissione Ambiente per l’approvazione definitiva e il conseguente inserimento nell’ordine del giorno dei lavori d’Aula del Consiglio regionale. Dopo i cinque articoli approvati nella seduta del 20 ottobre, la commissione oggi ha dato il via libera ad altri nove articoli.

Tra le norme approvate oggi, quella che prevede la creazione del ‘Piano regionale della mobilità ciclistica’ (Prmc) per favorire la migliore fruizione del territorio mediante la diffusione dell’uso in sicurezza della bicicletta come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano, anche in combinazione con i mezzi pubblici e collettivi. Il piano verrà elaborato in forma concertata con la Città Metropolitana di Roma Capitale, le province, i comuni, le unioni di comuni e le associazioni che promuovono in modo specifico l’utilizzo della bicicletta. Compito del piano sarà quello di individuare il sistema ciclabile di scala regionale e gli obiettivi specifici in materia di educazione, informazione, formazione e monitoraggio per la diffusione della mobilità ciclistica. A tal fine è previsto l’utilizzo e la riconversione in percorsi ciclabili e itinerari ciclopedonali di una serie di aree, tra cui i sedimi delle “tratte ferroviarie dismesse o comunque non recuperabili all’esercizio ferroviario, fatta eccezione per le tratte dotate di armamento e quelle che hanno ricevuto finanziamenti volti al ripristino dell’esercizio ferroviario – si legge in un emendamento approvato oggi dalla commissione – nonché le linee che hanno già ricevuto contributi dall’Unione europea per il riutilizzo ferroviario anche se non ancora in esercizio”. E’ previsto anche il recupero e la conservazione delle stazioni e dei caselli ferroviari insistenti sulla tratta, da destinare a strutture ricettive e di assistenza o punti di ristoro specializzati per l’ospitalità dei cicloturisti.

Per quanto riguarda le tipologie di interventi (articolo 7), la proposta di legge prevede azioni per la progettazione, la realizzazione e la promozione di reti urbane o extraurbane di itinerari e piste e percorsi ciclabili e ciclopedonali, anche turistici, più aree urbane a prevalenza di traffico non motorizzato. Alcuni esempi: sottopassi e sovrappassi ciclabili e ciclopedonali; parcheggi attrezzati (quota non inferiore al 10 per cento dei posti auto previsti), centri di noleggio in corrispondenza dei centri intermodali di trasporto pubblico e presso strutture pubbliche; nuova e adeguata segnaletica; illuminazione delle ciclovie.

Con riferimento ai ‘target di mobilità’ previsti all’articolo 11 della proposta, la Regione stabilisce per i comuni con più di 10mila abitanti l’obbligo di ridurre al di sotto del 40 per cento gli spostamenti individuali motorizzati con mezzi privati entro tre anni dall’approvazione della legge (47 per cento dopo il primo anno e 45 per cento dopo il secondo).

Infine, per quanto riguarda i finanziamenti e le agevolazioni, la Giunta regionale riconoscerà priorità agli interventi che prevedano la connessione con:
a) il sistema della mobilità collettiva pubblica (stazioni, aeroporti, porti, ecc.);
b) con le altre forme di mobilità collettiva (carpooling, car sharing, ecc.);c) con le reti ciclabili intercomunali;
d) con sedi universitarie, scuole, uffici, ospedali;
e) con musei, monumenti naturali, aree naturali protette;f) con spiagge, aree pubbliche sportive attrezzate e luoghi di interesse turistico-culturale.

La proposta di legge, composta da 15 articoli, verrà trasmessa alla commissione Bilancio per l’esame dell’articolo contenente lo stanziamento di risorse finanziarie e poi tornerà nella commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità per la sua approvazione definitiva e il conseguente passaggio all’esame dell’aula consiliare.

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Firmato il nuovo contratto decentrato dei dipendenti del Consiglio

È stato sottoscritto ieri sera il nuovo contratto decentrato integrativo (Ccdi) del personale non dirigente del Consiglio regionale del Lazio. L’accordo, valido per il triennio 2016-2018, introduce diverse novità. Viene prevista per la prima volta, alla Pisana, la banca delle ore. È stato introdotto anche l’istituto dell’attribuzione delle specifiche responsabilità ai dipendenti categoria B, C e D non titolari di posizione organizzativa o alta professionalità. Prevista la disciplina per le progressioni economiche, ferme in consiglio al 2009.

L’accordo prevede misure per il benessere organizzativo dei dipendenti, più una nuova regolamentazione delle indennità di disagio, rischio, turno, reperibilità e maneggio valori. Siglato anche un accordo che ha riformulato i compensi previsti per il personale assegnato alle segreterie operative del segretario generale e dei direttori riducendoli del 10 per cento.

La firma da parte del presidente della delegazione trattante del Consiglio è stata autorizzata, sempre ieri, dall’Ufficio di presidenza. Hanno sottoscritto il contratto i sindacati Cisl e Uil. Il Ccdi entra in vigore dal primo novembre.

Il collegio dei revisori dei conti, per quanto di competenza, ha certificato la compatibilità economico finanziaria dei costi previsti dal contratto decentrato con i vincoli di bilancio e quelli derivanti dall’applicazione delle norme di legge.

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Consorzio industriale Rieti, ok a variante norme tecniche Piano

Via libera dal Consiglio regionale del Lazio alla variante alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore territoriale del Consorzio per lo sviluppo industriale di Rieti. Il provvedimento approvato oggi è legato alla necessità di apportare alcune variazioni “non sostanziali” al testo delle norme vigenti, al fine di consentire una migliore gestione del piano e il superamento di alcune incongruenze, come emerge da un parere del comitato regionale per il territorio.

Tra le variazioni l’introduzione della possibilità di realizzare edifici e silos destinati esclusivamente a magazzini automatizzati per lo stoccaggio di beni e materiali per un’altezza massima di 26 metri, superiore alla misura finora consentita. Altre disposizioni riguardano il polo agroalimentare, le zone a parcheggio, servizi, le aree per attrezzature ricreative e zona fieristico espositiva. Il comitato regionale per il territorio aveva accolto nell’ottobre 2015 le osservazioni a firma di Città di Fara Sabina e Federlazio e, parzialmente, anche quella dell’Associazione Sabina Futura.

Il consorzio è costituito da agglomerati industriali di Rieti-Cittaducale, Passo Corese e Borgorose. E proprio su istanza di una società che intende realizzare un magazzino automatizzato a Borgorose che ha preso via il procedimento che ha portato alla variante approvata stamattina.

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Commissione Bilancio: 250 mila euro per gli ecomusei regionali

La commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziariadel Consiglio regionale del Lazio ha dato parere favorevole a maggioranza alla proposta di legge regionale n. 39 del 14 giugno 2013, “Istituzione degli ecomusei” di iniziativa di due consiglieri di maggioranza.

Un emendamento di Giunta alla proposta di legge prevede uno stanziamento di 50 mila euro per l’anno 2016 e 10 0mila euro per ciascuna annualità 2017 e 2018 nonché eventuali altre risorse a valere sul bilancio regionale 2016-2018 e altre iscritte nell’ambito dei programmi operativi della programmazione 2014-2020 finanziati dai fondi strutturali europei.

L’ecomuseo è un’istituzione che riguarda il paesaggio in tutti i suoi molteplici aspetti, un “museo dell’identità” che non si limita alla formazione di una collezione di reperti, ma che fa del territorio di appartenenza stesso la struttura espositiva. Uno strumento innovativo che consentirà di trattenere la memoria storica del territorio e della sua gente legata al presente e al futuro.

Questa pl, ispirata alla Convenzione europea del paesaggio stipulata da tutti i capi di stato dell’Unione Europea a Firenze il 20 ottobre 2000, consentirà di ampliare il numero degli ecomusei laziali, oggi quattro (Litorale di Ostia, Agro Pontino, Lazio Virgiliano e ecomuseo della Teverina), definendo quali saranno le loro caratteristiche, prerogative, missione e azione sul territorio.

La proposta di legge tornerà ora alla commissione Cultura competente in sede primaria per il parere finale prima dell’invio all’Aula.

Durante la seduta è stato inoltre dato parere favorevole alla proposta di deliberazione consiliare n. 70 del 8 agosto 2016, “Variazione di bilancio ‘Trasferimenti correnti da Giunta Regionale’ ai sensi dell’art. 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche”.

Si tratta di un provvedimento “tecnico” con il quale s’intende allineare il bilancio del Consiglio regionale a quello della Regione Lazio, con una variazione che prevede trasferimenti da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale per 61 milioni di euro, anziché 60. Tale variazione era già prevista dal bilancio della Regione (legge 18 del 31 dicembre 2015).

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Ok in commissione a un milione di euro per associazionismo comunale

La commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, enti locali e risorse umane del Consiglio regionale del Lazio ha dato parere favorevole a maggioranza allo schema di deliberazione di Giunta che fissa criteri e modalità di assegnazione dei contributi statali a sostegno dell’associazionismo comunale. Si tratta di poco più di un milione di euro a favore di Unioni di Comuni e Comunità montane del Lazio attive nel 2016, per lo svolgimento di funzioni e servizi svolti in gestione associata nell’anno 2015.

Il provvedimento torna in Giunta per l’approvazione definitiva, accompagnato da un’unica osservazione proposta dal presidente della commissione: si riduce da cinque a tre anni il periodo minimo di esercizio in forma associata dei servizi da parte dei comuni per poter accedere ai contributi.

I criteri e le modalità sono gli stessi fissati dalla deliberazione di Giunta n. 429 del 2016, cambia solo l’importo del contributo statale. Resta uguale anche la ripartizione delle risorse: 70 per cento alle Unioni dei Comuni e 30 per cento alle Comunità montane.

 

 

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