MAFIA CAPITALE. STORACE: QUANTO DURA CARCERE PREVENTIVO PER GRAMAZIO?
“Francesco Giro, autorevole esponente di
Forza Italia, ha chiesto un gesto di clemenza della magistratura
nei confronti di Luca Gramazio, giovane esponente regionale del
centrodestra, in carcere dal 4 giugno 2015 nell’ambito
dell’inchiesta mafia capitale. A suo carico ci sono varie e gravi
imputazioni, che vanno vagliate nel dibattimento in corso. Ma ha
senso tenerlo ancora in galera, con un bimbo nato poche settimane
dopo l’inizio della sua detenzione?”. Lo scrive Francesco
Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del
Consiglio regionale del Lazio.
“Conosco Luca da quando era bambino, e francamente ho piu’ di
un dubbio nell’individuarlo come potenziale mafioso. Ma questo lo
devono stabilire i giudici e non certo io. La questione e’:
quanto deve durare la carcerazione preventiva? Gramazio potrebbe
essere tranquillamente processato a piede libero. O ai
domiciliari, se proprio non si sopporta l’idea di liberarlo dalla
detenzione. O si pensa che possa fuggire, inquinare le prove o
reiterare il reato? La giustizia – prosegue Storace su Il
Giornale d’italia – non deve dare lezioni esemplari, ma
condannare chi sbaglia nel rispetto della certezza del diritto.
Tra le accuse, c’e’ quella per la gara regionale per il Cup, un
appalto di oltre sessanta milioni di euro, in concorso con l’ex
capo di gabinetto di Zingaretti, Maurizio Venafro. Venadro e’
stato assolto. Come si fara’ a sostenere fondatamente almeno
quest’accusa per Gramazio? Purtroppo, il garantismo peloso di
questo nostro paese non ha coraggio di porre domande su imputati
scomodi. E anche in Parlamento prevale la paura. Ma ieri
Francesco Giro ha rotto l’argine e da ora la domanda e’ pubblica:
che senso ha tenere in galera Luca Gramazio?”.
________________________________________________________________________________
È stata approvata in Campidoglio la Delibera
numero 3 del 2016 inerente alla controdeduzione dell’Ex Fiera di Roma con 25
favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto, il consigliere di sinistra per Roma
Stefano Fassina.
“Con il Ferragosto alle porte la giunta Raggi
procede alla indizione della gara in cinque lotti per l’affidamento dei
servizi in global service delle scuole comunali attualmente gestiti dalla
Roma Multiservizi, società controllata dalla stessa amministrazione
capitolina attraverso Ama SpA. Un’operazione scellerata in continuità con
quanto aveva già deciso l’amministrazione guidata da Ignazio Marino,
scatenando le legittime proteste dei circa quattromila dipendenti
dell’azienda. La cosa paradossale è che tale provvedimento viene assunto
nel totale silenzio e a distanza da occhi indiscreti, con buona pace della
trasparenza, dello streaming e della partecipazione, tanto decantati dalla
Sindaca Raggi e dal movimento cinque stelle. Ora capiamo le ragioni per le
quali, in occasione della discussione del programma della sindaca, è stato
bocciato il nostro ordine del giorno con il quale chiedevamo di
internalizzare in Ama questi servizi e il relativo personale impiegato,
attraverso una operazione che consentirebbe di risparmiare risorse,
migliorare l’efficienza del servizio e rafforzare allo stesso tempo Ama
potendo impiegare i lavoratori anche a supporto dei servizi di pulizia,
decoro della città e al potenziamento della raccolta porta a porta su cui si
registrano gravissime carenze. La stessa sindaca, che in campagna elettorale
aveva rassicurato i lavoratori impegnandosi sulla strada della
internalizzazione del servizio, ora cambia radicalmente idea, e cosa ancor
più grave assume una decisione in piena estate e senza alcun confronto con
il consiglio comunale né con i lavoratori, tenuti all’oscuro di questo
progetto. Per queste ragioni Mercoledì, in occasione del consiglio
straordinario su Ama, presenteremo un atto per chiedere l’immediato ritiro
della gara e riadireremo la necessità di procedere alla internalizzazione
dei servizi in Ama al fine di tutelare i lavoratori e rafforzare il valore
dell’azienda all’interno del perimetro pubblico”.
È quanto dichiara in una nota Andrea De Priamo, consigliere comunale di
Fdi-An e vicepresidente dell’Assemblea Capitolina.
“Sono esterrefatto di fronte al perdurante
incomprensibile silenzio anche mediatico sulla custodia cautelare in carcere
di Luca Gramazio da oltre un anno rinchiuso a Rebibbia senza ancora una
condanna neppure di primo grado. Credo sia giunto il momento di denunciare
anche in sede europea il caso di un giovane esponente politico in carcere dal
4 giugno 2015 con un processo dai tempi ancora lunghissimi e dagli esiti
tutt’altro che scontati se dobbiamo prestare fede ad alcune sentenze di
assoluzione o di condanna lieve intervenute in procedimenti collaterali.
Confido nel procuratore Pignatone non solo abile investigatore ma uomo di
scienza e coscienza giuridica: chiedere almeno gli arresti domiciliari ad un
uomo papà di un bimbo piccolissimo non credo sia lesa maestà”.
Così, in una nota, il senatore Fi Francesco Giro.
________________________________________________________________________________