lunedì 25 Novembre 2024,

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Notizie dalla Regione Lazio

scritto da Redazione
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Mafie. Presentato Rapporto 2016 Osservatorio Lazio in commissione

La Commissione consiliare speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Baldassarre Favara, si è riunita oggi per l’audizione di Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio Tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità nel Lazio. All’ordine del giorno la presentazione delRapporto “Mafie nel Lazio” del 2016.

Cioffredi ha spiegato ai consiglieri regionali che il lavoro presentato oggi è il frutto di una condivisione profonda tra tutti i membri dell’Osservatorio, i rappresentanti delle Forze dell’ordine e della Procura distrettuale antimafia, che ha tentato di mettere insieme i risultati delle inchieste del passato con quelli del presente, al fine di capire quali siano i legami, le sinergie dei vari clan mafiosi presenti e operanti nel territorio laziale. “Dal Rapporto – ha detto Cioffredi – emerge la conferma di una presenza plurale delle mafie nel Lazio, dovuta alla rappresentanza di tutte le associazioni di derivazione meridionale, con elementi di complessità non riscontrabili in altre regioni d’Italia. A queste – ha proseguito il presidente dell’Osservatorio – si aggiunge la presenza dei cosiddetti clan autoctoni, non necessariamente configurabili nell’articolo 416 bis del codice penale, ma che sicuramente utilizzano metodi mafiosi e che mostrano di poter convivere con le mafie tradizionali. Sono bande nate nel cuore delle nostre città e dei nostri quartieri, per lo più grandi famiglie che non si fanno la guerra, perché le mafie sono interessate agli introiti economici e vogliono una sorta di pax tra i vari criminali”. Secondo Cioffredi la novità degli ultimi anni è che le mafie tradizionali non si limitano più a investire ingenti risorse attraverso prestanome o teste di ponte, rimanendo a distanza, perché oggi alcune inchieste (soprattutto sul gioco d’azzardo e il narcotraffico) dicono che c’è stato un cambio di scenario. Le strutture criminali si sono trasferite a Roma e gestiscono le attività in modo diretto e capillare sullo stesso territorio.

Nella seconda parte dell’audizione, Cioffredi ha risposto alle sollecitazioni dei consiglieri Marta Bonafoni (Si-Sel), Fabio De Lillo (Cuoritaliani) e Fabrizio Santori (FdI). Ne è nato un dibattito – moderato dal presidente Favara – in cui si sono approfonditi alcune delle questioni più attuali legate al tema principale dell’audizione. Si è parlato del rapporto tra mafia e corruzione, che secondo Cioffredi sta vivendo una pericolosa trasformazione, in quanto la criminalità organizzata non si limita più a intimidire o pagare un funzionario pubblico per condizionare un determinato appalto o una pratica: a suo avviso, le mafie stanno cercando di comprare direttamente la funzione pubblica. I consiglieri Bonafoni e Santori hanno poi introdotto il tema dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità che non riescono a essere riutilizzati in tempi e modi accettabili. Santori in particolare ha denunciato la scarsa trasparenza con cui il Comune di Roma gestisce i beni assegnati, mentre Bonafoni ha auspicato un maggiore impegno per destinare i beni alle attività sociali. A tal proposito, Cioffredi ha annunciato che fine ottobre sarà pubblicato un bando regionale di 750 mila euro finalizzato alla ristrutturazione e al riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità, riservato solo ai comuni. Il vicepresidente della commissione, Fabio De Lillo, ha invece posto l’attenzione sui recenti fatti che hanno interessato Roma e la Regione, noti ormai alle cronache anche nazionali con l’espressione “mafia capitale”, denunciando i tempi troppo lunghi della carcerazione preventiva.

Il presidente della commissione, Baldassarre Favara, con riferimento al Rapporto, ha parlato di “documento di pregio”, che può “aiutare a capire meglio come fronteggiare la criminalità nel nostro territorio” e ha rivendicato la bontà delle prime tre audizioni in trasferta che la commissione ha compiuto presso le prefetture di Frosinone, Latina e Viterbo, cui seguiranno quelle di Roma e Rieti. Incontri in cui “è stato possibile ascoltare molte delle cose lette nel Rapporto e interloquire direttamente con le istituzioni pubbliche che contrastano la criminalità organizzata su ciascun territorio, traendo utili spunti per proseguire in modo sinergico e coeso nell’azione di contrasto alle mafie”, ha concluso Favara.

 

Unificate all’unanimità due pl per favorire mobilità nuova

La Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi, ha approvato all’unanimità l’unificazione delle proposte di legge n. 190 di iniziativa dei consiglieri Avenali, Lupi, De Paolis, Mitolo e Valentini, e n. 192 di iniziativa dei consiglieri Porrello, Perilli, Blasi, Barillari, Corrado, Denicolò, Pernarella, riunendole sotto il titolo “Disposizioni per favorire la mobilità nuova”.

“Questa proposta di legge introduce elementi innovativi sulla nuova mobilità”, ha detto il vice presidente della commissione Enrico Forte che ha coordinato i lavori di una sottocommissione incaricata di redigere il nuovo testo. “La disponibilità dei consiglieri è stata piena e totale – ha aggiunto – e spero ora che testo arrivi rapidamente in Aula”.

Il termine per gli emendamenti è stato così fissato alle ore 12 del 13 ottobre e quello per i subemendamenti alle ore 16 del 14.

La Commissione ha poi votato all’unanimità anche una risoluzione, su proposta del presidente Panunzi e con il contributo delle consigliere pentastellate Blasi e Denicolò, che impegna la Giunta regionale a prendere tutte le iniziative presso i ministeri competenti affinché vengano sospese tutte le procedure per le autorizzazioni delle concessioni per la ricerca e la coltivazione delle risorse geotermiche a media e alta entalpia fino alla predisposizione della carta idrogeotermica prevista dalla recente legge regionale n. 3/2016 che identifichi le aree potenzialmente sfruttabili.

“Con questa risoluzione – ha spiegato Panunzi – si intende proporre una moratoria per sospendere il processo decisionale relativo alla realizzazione di due impianti pilota geotermici nella Piana di Alfina, a cavallo delle province di Terni e Viterbo, uno nel territorio di Castel Giorgio (Terni) e uno in quello di Acquapendente (Viterbo), in attesa della carta idrogeotermica. Credo che quel territorio non sia affatto vocato per impianti del genere e che debba essere applicato il principio di precauzione, affinché non vengano adottate decisioni che possano essere fonte di danno o pregiudizio alla popolazione residente o al territorio”.

Infine, è stato dato parere favorevole alla Variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti nell’agglomerato di Borgorose, in assenza di vincoli paesaggistici.

 

Ambiente: via libera a 5 nuovi monumenti naturali

Via libera all’unanimità dalla Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi, all’istituzione di altri cinque monumenti naturali nel territorio della Regione Lazio: due in provincia di Roma, altrettanti in quella di Latina e uno in provincia di Viterbo.

I nuovi monumenti sono: i “Laghetti in Località Sembrera” nel comune di Monterotondo e la “Scogliera cretacica fossile” nel comune di Rocca di Cave (Roma), l’”Area sorgiva del Monticchio” nel comune di Sermoneta e le “Superfici calcaree con impronte di dinosauri presso il sito denominato ex Cava Petrianni” nel comune di Sezze (Latina), la “Balza di Seppie” nel comune di Lubriano (Viterbo).

“Si tratta di un percorso intelligente e virtuoso con cui valorizzare le ricchezze naturali che il nostro territorio ci offre”, ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini. “L’istituzione di un monumento naturale – ha proseguito – non rappresenta solo un modo per dare la giusta visibilità alle bellezze naturali ma diventa anche uno strumento prezioso per attrarre investimenti e risorse su questi luoghi al fine di conservarli, valorizzarli, proteggerli e al contempo renderli ancora più fruibili e in tal modo attrarre turismo e opportunità di sviluppo molto spesso a favore dell’intera area in cui il monumento naturale ricade”.

I monumenti naturali vengono individuati all’interno di specifiche zone di particolare interesse ambientale, indicate dalla legge regionale n. 29 del 1997 “Norme in materia di aree naturali protette regionali” che costituisce la legge quadro in materia di conservazione del patrimonio naturale della Regione Lazio.

Ad oggi il Lazio è interessato da 79 Aree Naturali Protette, per un totale di superficie coperta pari a circa 250 mila ettari che corrispondono a più del 12% del territorio regionale. Tra queste aree sono inclusi, oltre a tre parchi nazionali, 16 parchi regionali, 4 riserve naturali statali, 30 riserve naturali regionali, 2 aree marine protette e ben 24 monumenti naturali fino ad oggi riconosciuti ed istituiti dalla Regione ai quali si andranno presto ad aggiungere i nuovi cinque monumenti approvati oggi.

I relativi schemi di delibera tornano ora in Giunta per l’approvazione definitiva.

 

 

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