CARCERI, FNS CISL: SEGNALI CONTRO SOVRAFFOLLAMENTO, NEL LAZIO 550 DETENUTI IN PIÙ
“Anche se attualmente vi é un costante incremento della popolazione detenuta negli istituti penitenziari della Regione Lazio e non solo, il dato del sovraffollamento dei detenuti presenti nel Lazio è pari a circa 550 detenuti in più rispetto ai previsti, vi sono segnali che vengono anche dagli stati generali dell’Esecuzione Penale, al quale va riconosciuto il merito di aver accesso i riflettori sul sistema carcere, e che vanno nel segno di un miglioramento della qualità della vita detentiva che naturalmente si riflette anche su tutti gli operatori penitenziari. In questi mesi assisteremo pertanto ad un cambiamento epocale che oltre ad un bilanciamento delle presenze negli istituti penitenziari ed un recupero dei posti attualmente non disponibili vedrà deflazionare la popolazione detenuta all’interno dei penitenziari ma allo stesso tempo aumentare l’uscita verso l’esterno attraverso l’attivazione di iniziative d’ufficio tramite le misure alternative alla detenzione – affidamento in prova e detenzione domiciliare. Importante in questa fase sarà monitorare la ricaduta sugli uffici di Esecuzione Penale Esterna che senza risorse aggiuntive e solo con il contributo di tutte le figure presenti, compreso quello della Polizia Penitenziaria, potrebbero mettere a dura prova la riforma in atto“. Così, in una nota, la Fns Cisl.
SANITÀ, AURIGEMMA-STORACE: MASSACRO SOCIALE IDI, ZINGARETTI MUTO
“Zingaretti sta mandando al massacro sociale duecento lavoratori dell’Idi e taglia quasi il 50 per cento delle prestazioni d’eccellenza della struttura, con un’impennata delle liste d’attesa e gravissimi danni alla ricerca applicata. Il dramma che si perpetua sull’Idi – dopo la crisi degli anni scorsi – ora è provocato da un’amministrazione insensibile della regione che non si rende conto che tagliare oltre dieci milioni di euro alla struttura significa mandarla di nuovo alla bancarotta, nonostante gli sforzi di risanamento del nuovo management. In commissione sanità abbiamo denunciato la latitanza del governo e della maggioranza regionale – come ha denunciato recentemente lo stesso segretario regionale del Pd Melilli – i cui vertici politici, a partire da Zingaretti, continuano a disertare le audizioni. Vorra’ dire che ci regoleremo di conseguenza in consiglio regionale. #illaziosiferma“. Lo dichiarano in una nota il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio e vice presidente della Commissione Salute Antonello Aurigemma e il vice presidente del Consiglio regionale Francesco Storace.
Corruzione: a processo ex deputato Pd Di Stefano. Rinviati a giudizio anche imprenditori Daniele e Antonio Pulcini
Rinvio a giudizio per l’ex deputato Pd Marco Di Stefano, in relazione al periodo in cui era assessore della Regione Lazio nella giunta Marrazzo, per i costruttori Antonio e Daniele Pulcini e per altre cinque persone coinvolte in presunti illeciti legati alla compravendita di due immobili tra il 2008 ed il 2010. Lo ha deciso il gup Maurizio Caivano. Il processo comincerà il 13 ottobre prossimo davanti ai giudici dell’ottava sezione del tribunale di Roma. A Di Stefano ed ai Pulcini sono contestati, tra gli altri, i reati di corruzione e di truffa.
L’On. Antonio Tajani (FI), Vice Presidente del Parlamento europeo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sul possibile ritiro di Bertolaso in favore di Marchini. “La notizia è totalmente infondata –ha affermato Tajani-. Il candidato di FI è Bertolaso, non abbiamo nessuna intenzione di spingerlo a ritirare la candidatura, anzi siamo impegnati per la sua campagna elettorale. Poi i giornali possono scrivere quello che vogliono. Abbiamo inviato a tutti i giornali il simbolo di FI con Bertolaso candidato sindaco, pure il giorno delle elezioni diranno che Bertolaso si ritira. Se poi qualcuno vuole fare un accordo con noi, porte aperte. Io credo in un centrodestra che vada da Storace a Marchini, ma non può essere Forza Italia a fare marcia indietro, perché siamo stati gli unici coerenti. L’accordo con Marchini secondo me si può fare, però con Bertolaso sindaco. Mi auguro che anche la Meloni si unisca, dato che è segretario di partito e fare entrambe le cose è difficile. Bertolaso può dedicare tutta la sua attività alla cura della città di Roma, non vedo altri candidati che possano farlo. Noi ci siamo fatti concavi e convessi pur di raggiungere un’unità del centrodestra, sono gli altri che hanno prima trovato un accordo e poi cambiato idea. La nostra prima scelta era Marchini, abbiamo rinunciato per l’unità del centrodestra e abbiamo fatto la scelta di Bertolaso che era stata condivisa da tutti. La Meloni doveva decidere all’inizio di fare il sindaco, noi all’inizio gliel’avevamo chiesto. Forse la sua candidatura dipende da ragionamenti politici legati al proprio partito. Io dubito che lei da segretario di partito possa fare anche il sindaco di Roma. Non mi risulta ci siano stati contatti formali con Marchini. Potrebbe essere il punto di collegamento tra il governo e Roma, tra l’Europa e Roma, Marchini può svolgere ruoli importanti all’interno della città. Anche Storace è un interlocutore importante, come lo è la Meloni”.
La Commissione antimafia dice che Bertolaso è in candidabile. “Non è la Commissione Antimafia che decide chi è candidabile o no –ha affermato Tajani-. In un Paese libero vale la presunzione d’innocenza. Poi che c’entra la Commissione Antimafia con reati che non hanno nulla a che vedere con la mafia. Non è il cittadino che deve provare la propria innocenza, ma l’accusa che deve provare la sua colpevolezza”.
REFERENDUM, GASPARRI A RADIO CUSANO CAMPUS: “NON SO ANCORA SE ANDRÒ A VOTARE, DEVO CAPIRE SE MI FA PIÙ SCHIFO RENZI O I COMUNISTI CHE INFESTANO I COMITATI DEL SÌ“. POI SU ZORO (RAITRE): “GLI HO CONSIGLIATO DI FARSI UNA DOCCIA, DEVE TRATTARSI MEGLIO…E POI È BRUTTA QUELLA MEZZA BARBA. CE L’HA ANCHE GIACHETTI, MI DISSE CHE LA TENEVA PERCHÈ PIACE ALLE DONNE“. INFINE SULLA ROMA: “SE PALLOTTA VENDE MI FACCIO CRESCERE I BAFFI”
Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Maurizio Gasparri non sa ancora se andrà a votare o meno domenica 17 aprile: “Se andrò o meno a votare domenica? Non ho ancora deciso perché la tentazione di favorire il quorum, che per Renzi sarebbe una sconfitta, è forte. Quando vedo però in televisione quelli dei comitati del sì, in cui ci sono alcuni rottami della sinistra scomparsi che ora tornano a farsi vedere, è più forte il ribrezzo. Deciderò domenica mattina se mi fa più ribrezzo o la compagnia di giro di rottami comunisti che infesta i comitati del sì. Guarderò le due fotografie e mi chiederò se mi fa più schifo Renzi o loro. A seconda della decisione, deciderò se andare a votare o meno, ovviamente non per il sì, ma soltanto per favorire il quorum, è ovvio che il quesito nel merito è sbagliato e farneticante. Sono soldi buttati, il quorum è molto lontano“.
Gasparri è poi tornato sulla polemica che ha avuto qualche giorno fa con “Zoro”, conduttore di Raitre: “Gli ho consigliato una bella doccia, basta vederlo, non è che dia una bella impressione così a guardarlo. Mi dà una impressione un po’ così, con quelle magliette, dovrebbe trattarsi meglio, con quella mezza barba, uno la barba o ce l’ha o non ce l’ha. Ha fatto una specie di finta lezione sul giornalismo, ma mi lascia perplesso“.
A proposito di barba, Gasparri svela un aneddoto che chiama in causa il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti: “Anche a lui qualche tempo fa chiesi come mai si tiene questa mezza barbetta. Non vi dico la risposta che mi ha dato, perché la smentirebbe. Usando un termine meno drastico del suo, mi ha detto che quel tipo di mezza barba facilità la sensibilità femminile. Domandatelo a Giachetti perché ha quella barbetta. Queste barbette danno il senso che uno ha in casa un rasoio poco affilato. Meglio una scelta più netta, come le barbe di Garibaldi o Giuseppe Verdi. Io con la barba? Mai avuta. Un tempo avevo i baffi, poi li ho tagliati prima di sposarmi, a mia moglie non piacevano“.
Infine una battuta sulla Roma: “Se mi farei crescere la barbara per uno scudetto della Roma? No, tanto ormai quest’anno è impossibile. Poi con Pallotta la vedo dura, dubito che si vinceranno gli scudetti. Mi farei crescere i baffi solo se Pallotta vendesse la Roma a un imprenditore più serio“.
L’Avvocato Luca La Tanza, legale di Michele Misseri, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Gli sviluppi del processo. “Io mi sono ritrovato a difendere Michele Misseri quando già si autoaccusava dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi –ha spiegato La Tanza-. Al termine del procedimento di primo grado, Misseri è stato condannato a 8 anni per soppressione di cadavere. Io ho garantito a Misseri la difesa strettamente tecnica, nel senso che non faccio nulla per andare contro la sua tesi ma non posso ovviamente neanche dire che è stato lui a commettere l’omicidio. Quindi io lo difendo dall’accusa di soppressione di cadavere. La mia linea difensiva mira a cercare di trasformare il reato da soppressione ad occultamento, che prevede una pena massima di 3 anni, mentre la soppressione di 10 anni”.
Cassazione. “Dal 1 febbraio –ha spiegato La Tanza- sono ripresi a decorrere i termini per la decadenza delle misure cautelari per tutti gli imputati, da Cosima e Sabrina fino a Michele, che scadranno ad ottobre prossimo. Una volta che verranno depositate le motivazioni della sentenza di appello, bisognerà fare le notifiche a tutte le parti. Una volta che tutti avranno le notifiche ci saranno 45 giorni per presentare ricorso in Cassazione. Di conseguenza i ricorsi dovranno essere inviati a Roma e Roma dovrà fare le notifiche per la fissazione per l’udienza. Se si riesce ad avere l’udienza di Cassazione entro ottobre c’è la possibilità di avere la parola fine, ma se non si riesce tutti gli imputati al processo in Cassazione arriveranno liberi”.
IL DIVINO OTELMA A RADIO CUSANO CAMPUS: “IL MOVIMENTO CINQUE STELLE VINCERÀ LE ELEZIONI, GRILLO VIVRÀ ANCORA A LUNGO. IO SO PERFETTAMENTE IL GIORNO IN CUI MORIRÀ E COME PASSERÀ A MIGLIOR VITA. MA E’ UNA DATA LONTANA”
Il Divino Otelma è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Otelma ha detto la sua sul referendum: “Alla consultazione di domenica non si arriverà al quorum, ma tra i votanti vincerà il sì e questo sarà comunque un duro colpo per Renzi, che io chiamo da tempo il duce puffo. Perderà invece il referendum costituzionale, questo è scritto, ma sappiamo già che tradirà la sua parola e dopo aver perso il referendum costituzionale non si dimetterà. Dirà che il popolo gli chiede comunque di restare e quindi troverà una scusa per non dimettersi. Verdini continuerà a fiancheggiarlo, sono il gatto e la volpe che collaborano uno con l’altro per restare attaccati al cadregone. Io gufo? No, noi siamo dei profeti, non gufi“.
Secondo Otelma il Movimento Cinque Stelle non risentirà dell’uscita di scena di Casaleggio: “Se si votasse oggi vincerebbe il Movimento Cinque Stelle, questo lo vediamo chiaramente scritto. Renzi sta per precipitare, fa promesse che non può mantenere, distribuisce soldi che non ha e quindi prima o poi il destino gli presenterà il conto. Renzi è narciso che tutte le mattine si colloca davanti allo specchio e si dice “quanto sono intelligente, quanto sono furbo, quanto sono servi quelli che sono attorno a me”. Neanche se mi chiamasse e mi chiedesse aiuto potrei redimerlo. Il potere è il suo vero sangue. Il movimento Cinque Stelle supererà questo delicato momento. Il Movimento è incarnato in Grillo, non è mai stato Casaleggio. Finché c’è Grillo, il Movimento Cinque Stelle non potrà che crescere. E Grillo vivrà ancora a lungo“.
A questo punto, Otelma si è lanciato in una previsione particolare: “Finché c’è Beppe Grillo il vero punto di riferimento è lui. Ha ancora davanti una vita piuttosto lunga, ne siamo sicuri. Sappiamo quanto vivrà, certamente alle prossime elezioni politiche sarà perfettamente all’opera e pimpante. Noi sappiamo la data esatta in cui morirà Beppe Grillo, conosciamo perfettamente tutto, lo monitoriamo da diversi anni, ci incontrammo tantissimi anni fa in un noto locale. Sappiamo benissimo come e quando morirà, mancano ancora tanti anni. Anche Hitler aveva il suo astrologo, quando gli inglesi lo hanno saputo ne hanno assoldato un altro a Londra per cercare di capire cosa prevedesse l’astrologo di Hitler“.