venerdì 22 Novembre 2024,

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Nuova area archeologica nella parte bassa della Città di Terracina

scritto da Redazione
Nuova area archeologica nella parte bassa della Città di Terracina

Questa mattina si è svolta presso la nuova area archeologica, annessa all’Eurospin, la conferenza stampa del sindaco, Nicola Procaccini, finalizzata a fare chiarezza su quella che è una straordinaria compartecipazione tra pubblico e privato per la conservazione e valorizzazione del ritrovato sito di epoca romana.
“Su questa vicenda – afferma il sindaco Procaccini –  è importante far comprendere appieno ai terracinesi il percorso che ha avuto in questi anni.
In questo spazio, dove c’era un immobile fatiscente, nel 2004 Eurospin decide di realizzare un suo nuovo centro commerciale, demolendo e ricostruendo la vecchia struttura, la quale – lo ricordiamo – era due volte più grande di quella oggi costruita.
Edificata la struttura e procedendo nella realizzazione del parcheggio, si rinvenivano importanti vestigia di epoca romana.
Immediatamente la Soprintendenza svolgeva i rilievi di competenza sull’intera area interessata al ritrovamento, mentre al termine dei saggi il Comune chiedeva ai proprietari dell’Eurospin di sostenere le spese necessarie per il recupero del sito storico, limitando l’area del parcheggio dell’attività e ponendola quella archeologica nella disponibilità dei cittadini.
Quindi, tra qualche tempo, al termine dei lavori, i cittadini e i turisti avranno la possibilità di visitare una parte, intatta, della via Appia e una serie di resti di edifici che celebrano ancora una volta l’importanza che anche la “città bassa” ebbe in epoca romana.
L’altra questione straordinaria – termina Procaccini – è che ci troviamo solo all’inizio di una nuova epopea, perchè contando sulla volontà dell’amministrazione comunale, c’è l’interesse ad effettuare  nuovi scavi per realizzare un enorme parco archeologico, recuperando parte dell’ex area Rossi”.
La dottoressa Nicoletta Cassieri, curatrice dei lavori per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, ha trasmesso all’amministrazione comunale, la nota che integralmente riportiamo.
“Come ormai consuetudine, il sottosuolo di Terracina non ha  mancato di restituire ancora una volta preziose testimonianze della città romana in occasione di un nuovo progetto edilizio: infatti, le indagini propedeutiche alla creazione di un supermercato, richieste dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio secondo una prassi ormai consolidata in previsione di opere sia pubbliche che private, hanno consentito  la scoperta di interessanti resti di notevoli edifici  che contribuiscono ad ampliare in maniera significativa le conoscenze archeologiche del territorio cittadino.
I dati provengono stavolta da un’area situata all’incrocio tra via dei Volsci e via Roma, che ricalcano entrambe antichi assi stradali, dove al posto di una precedente fabbrica si sta realizzando   un esercizio commerciale.
Il sito, fortemente compromesso dagli interventi edilizi del dopoguerra, durante  precedenti saggi di scavo aveva già restituito  resti di ambienti, contigui tra loro, affacciati su una via basolata. Negli ultimi mesi, la prosecuzione delle indagini effettuate sotto il controllo costante della Soprintendenza nel settore orientale dell’area in cui era previsto un vasto parcheggio, hanno permesso di accertare più compiutamente il tratto di strada, perfettamente conservata, e i locali che risultano dotati di soglie con scanalature per l’alloggio delle chiusure di legno: date le loro caratteristiche, vanno interpretati come botteghe oppure ambienti di grandi  magazzini  destinati  allo stoccaggio e alla conservazione delle merci dislocati sui due lati dell’asse viario. Le strutture, tuttora di notevole consistenza, si inserivano  in un  quartiere a vocazione commerciale, impiantato già nel I secolo a.C.,  funzionalmente collegato a un  importante nodo di strade,al porto fluviale e allo scalo marittimo. Accanto agli scavi, non ancora conclusi, finanziati della Società proprietaria, sono stati condotti diversi lavori  per delimitare con un’apposita recinzione il settore archeologico, risolvere l’annoso problema della presenza dell’acqua di falda, e predisporre gli imminenti interventi di restauro delle  murature. Inoltre sono stati previsti interventi di natura idraulica per salvaguardare le testimonianze antiche. Per una migliore definizione del contesto antico evidenziato,  il Comune di Terracina e la Soprintendenza Archeologica  hanno  previsto la prosecuzione degli accertamenti anche nell’attigua area di proprietà comunale già destinata a Parco archeologico.
Gli edifici portati in luce, realizzati in opera mista di ottima fattura in reticolato di tufo e calcare , presentano  significative porzioni di intonaci dipinti e risalgono a un periodo compreso tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. E’ molto probabile che le murature si connettano a quelle già evidenziate nell’area limitrofa  occupata da un distributore di carburante.
Emerge dunque un quadro archeologico di notevole complessità che si salda senza interruzioni alle testimonianze, già in parte note, situate  nella fascia di pianura lungo Via Roma, confermando una volta di più come la città antica fosse molto più estesa e urbanisticamente più articolata di quanto ritenuto di solito”.

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