Non entriamo nel merito di un giudizio complessivo sul PTPR recentemente approvato dal Consiglio regionale del Lazio, giudizio che lasciamo a chi se ne occupa politicamente a livello regionale. Quello che però possiamo dire dal punto di vista di un comitato come il nostro che opera a livello territoriale è che il PTPR approvato recentemente non è da solo sufficiente a limitare i danni ad un territorio già devastato da una speculazione edilizia storica. Un territorio, il nostro, con un edificato davvero consistente e con oltre il 30% di abitazioni (seconde case) sfitte, ma che, negli ultimi anni, è, di nuovo, sotto un evidente attacco, come dimostrano sia i numerosi interventi di Rigenerazione Urbana avviati in questo periodo, supportati da un recepimento a livello locale della legge regionale 7/2017 che ha destato molte perplessità, in particolare per quanto attiene sia alla definizione degli ambiti specifici di applicazione tra cui non può certo rientrare la fascia costiera dei 300 metri dalla battigia, che al regolamento e alle delibere per la monetizzazione degli standard urbanistici che contraddicono le stesse prescrizioni di legge e sui quali ci siamo più volte espressi in questi mesi, a cui si aggiungono gli interventi relativi al Programma Integrato di Intervento ai sensi della Legge Regionale n. 22/1997-Adozione variante, con le quattro delibere di Consiglio, del 28.7.2020, che prevedono un volume complessivo di quasi 100.000 metri cubi di nuovo edificato residenziale e in minima parte commerciale, interventi sui quali abbiamo presentato nostre puntuali osservazioni, ancora in attesa di risposta dalla Amministrazione.
Tornando al PTPR recentemente approvato, se pensiamo ad esempio a come questo piano tutela le coste della nostra Città (Tavola A40 foglio 414 del PTPR), andando a verificare cosa succede per “i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”, sottoposti a tutela per legge in base all’art. 142 comma 2 del Dgls 42/2004 (cosiddetto Codice dei beni culturali e del paesaggio), analizzando come questa tutela si declina nel PTPR, scopriamo che essendo il lungomare e gran parte della la costa di Terracina classificata come ambito “Paesaggio degli insediamenti urbani” le norme tecniche di attuazione (NTA) del PTPR consentono per l’uso residenziale interventi di nuove costruzioni o demolizioni e ricostruzioni limitandosi ad “innocue” prescrizioni che riguardano il colore e i materiali degli edifici, le sistemazioni a terra, la vegetazione. A nostro avviso invece, il PTPR, proprio per la sua natura sovraordinata, dovrebbe tenere in conto la storia di questo territorio, con una costa devastata da una storica speculazione edilizia, un consumo di suolo al 12 e passa percento contro una media nazionale del 7%, con una carenza storica di verde, parcheggi e servizi fortemente al di sotto dei 18 metri quadri ad abitante stabiliti dal decreto ministeriale 1444 del 2 Aprile 1968 che ha definito quei rapporti minimi inderogabili di spazi per i servizi pubblici e per la qualità insediativa, di cui tener conto nella redazione dei PRG, che è soltanto la premessa minima per la concreta realizzazione di servizi e l’attuazione di politiche per il miglioramento del benessere dei cittadini.
Quello di cui abbiamo immediato bisogno adesso è quindi rivedere la strumentazione urbanistica vigente (PRG, PPE, etc) facendo una ricognizione di quanto è successo in questi 50 anni (il nostro PRG è del 1972) e adeguando gli indici di edificabilità di conseguenza in modo da limitare al minimo il nuovo consumo di suolo e da tutelare gli standard urbanistici, facendo sì che il nuovo PTPR, e il suo regime vincolistico, possa raggiungere l’obiettivo di contenere la crescita urbanistica all’interno di parametri sostenibili e condivisi.
“Noi continueremo a batterci, coadiuvati da Europa Verde Lazio e nazionale, per tutelare al meglio la nostra costa ed il nostro territorio e lo faremo cercando di far apporre vincoli sui beni di maggiore pregio, riportando alla sua centralità il vincolo, negli anni svanito, di inedificabilità nei 300mt dalla battigia e cercando di fare in modo che venga rivista la legge 7/2017 (Rigenerazione Urbana) sia a livello regionale che a livello locale. Vogliamo leggi, regolamenti e piani regionali e comunali che garantiscano tutela reale e non agevolino lo sfruttamento del territorio in nome di logiche di interesse, clientelari e politiche, spesso nascoste dietro il paravento dell’esigenza della crescita economica. Il nostro territorio ha invece bisogno di sviluppo e crescita buona, sostenibile, realizzata attraverso una gestione lungimirante, la cura e riqualificazione dell’esistente, la realizzazione di Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana e di Piani Strutturali di Sviluppo di interi quartieri ed aree degradate, conciliando le complesse dinamiche economiche e sociali con la tutela ambientale. Ha bisogno di esprimere davvero la sua vocazione turistica con moderne strutture turistiche ecocompatibili, nuove aree verdi ben curate, parcheggi e servizi innovativi. Ha bisogno di sviluppare politiche abitative adeguate attuando la legge 167 sull’edilizia agevolata, di promuovere la riqualificazione energetica e sismica dell’intero patrimonio edilizio pubblico e privato e il risparmio energetico ed idrico. Invece che di mirabolanti “trovate” buone solo a buttare fumo negli occhi ad un elettorato sempre più confuso, come gli Stati Generali dell’Urbanistica (ai quali, a differenza delle altre forze politiche, non veniamo neanche invitati, e questo la dice lunga sul concetto di Democrazia che permea la nostra attuale Amministrazione!) abbiamo bisogno di Piani (PTPR, PRG, PPE, PUA, etc) che consentano di tutelare meglio quel poco di bellezza che è ancora rimasta sulle coste della nostra Città. Abbiamo bisogno di Piani che dettino regole precise che tengano nella dovuta considerazione il consumo di suolo, la consistenza del già edificato, degli standard urbanistici (verde urbano, parcheggi, servizi), piani in grado di distinguere e valutare le condizioni, le specificità, la storia dei territori.
Ci impegneremo quindi affinche’ prosegua il tavolo di concertazione della Regione Lazio con il Ministero della Cultura e seguiremo i lavori insieme alla componente parlamentare di FacciamoEco/Europa Verde dell’On. Rossella Muroni, già autrice peraltro di una interrogazione parlamentare sul caso Proinfantia a Terracina e alla componente regionale del Consigliere di Europa Verde Marco Cacciatore, già autore di una interrogazione regionale sul caso della Proinfantia a Terracina. Il PTPR recentemente approvato lascia aperta la possibilita’ di rivedere gli effetti più nefasti della Legge n.7/2017 sulla Rigenerazione Urbana e valuteremo se e come è possibile far valere il vincolo paesistico sui territori costieri compresi in una fascia di 300 metri dalla linea di battigia.“ dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina.
“Da Consigliere Regionale di Europa Verde mi sto occupando del caso dell’Ex Pro Infantia di Terracina, un cantiere situato in un’area vincolata in pieno spazio costiero – pianificato e poi sottoposto a sequestro – contro cui Europa Verde si batte da tempo. Sono partito con l’ascolto dei comitati e delle associazioni di cittadini, che si stanno mobilitando sul territorio contro il progetto. Ho anche sottoscritto un Ordine del Giorno che impegna la Giunta Regionale a catalogare l’immobile ex Proinfantia come un bene pubblico di notevole interesse storico e culturale e quindi da tutelare. A livello normativo, grazie al PTPR appena approvato in Consiglio regionale, possiamo avvalerci di nuovi elementi di tutela paesaggistica che si potranno applicare anche al caso di Terracina. In forza del Piano, infatti, la rigenerazione urbana potrà essere fatta quando compatibile con scenari di paesaggio e vincolistica, mentre è decaduta la possibilità di compierla in deroga ai vincoli sic et simpliciter. Non è il Piano, ma la legge nazionale e i piani regolatori comunali, a consentire interventi di demolizione e ricostruzione. Tuttavia, a seguito della nuova approvazione del PTPR, possiamo esser certi della maggior tutela per tutte le aree vincolate. Il PTPR poi continuerà l’opera d’aggiornamento, e io continuerò incessantemente, nell’esercizio delle mie funzioni e nel rispetto degli altri ruoli, a proporre atti nel senso della salvaguardia del litorale pontino, a partire da questo caso” – dichiara il Cons. Marco Cacciatore (Europa Verde Regione Lazio) Presidente Commissione X Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti Regione Lazio–
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