“Le indagini ora sono sulla strada giusta. Io ho sempre fatto nomi e cognomi“. Lo ha detto, intervenendo al programma ‘Storie Vere’ su Raiuno, Guglielmo Mollicone, il padre di Serena, la studentessa di Arce (Frosinone) scomparsa il primo giugno 2001 e ritrovata uccisa, legata e imbavagliata due giorni dopo nel boschetto di Anitrella, poco distante dal paese in Ciociaria dove la ragazza viveva. “Serena – ha affermato l’uomo- era andata in caserma, per denunciare un grosso giro di droga. E’ andata lì per denunciare lo spaccio. Viene fatta salire su all’appartamento. Due giorni dopo,la domenica, Serena è stata trovata morta in quel boschetto. Serena – ha detto ancora – si era intestardita ad aiutare alcuni amici a uscire fuori dalla droga“. Il padre di Serena ha aggiunto: “Le indagini sono sulla strada giusta. In questi giorni – ha proseguito Guglielmo Mollicone – temo possa uscirci il terzo morto. Non c’ è due senza tre. Temo che qualcuno che ha portato Serena in quel boschetto,e quindi ha potuto lasciare un’impronta oppure il suo Dna, possa venir fatto fuori per non farlo parlare. Potrebbe uscirci la terza persona che muore“.