La ex sindaca grida sicura al “Giornale” di silviuccio bruscolone: “Sapevo di essere innocente, ma che rabbia la detenzione”, e nel catenaccio del titolo l’artista impaginatore afferma convinto: “Cadono le accuse sulle concessioni balneari contro la ex sindaca di Terracina, vittima di un errore”.
Su un altro foglio, questa volta a tiratura provinciale, in merito alla vicenda “Free beach” si titola in un articolo che si vuole chiarificatore della posizione della ex sindaca:”Contestazioni infondate, sono caduti quattro capi d’imputazione su cinque”.
Sulla stessa pagina, in tempi diversi, arriva anche la voce della Procura di Latina con il procuratore Lasperanza, il quale afferma, virgolettato nel titolo del giornale:”Per noi l’interesse pubblico fu piegato a quello privato”.
Nel frattempo non poteva mancare la voce dei supporter dell’ex giunta e dell’ex coalizione di governo della città:”Giustizia è fatta” e vai …col tango.
Di quale giustizia disquisiscono costoro è difficile capirlo: per gli addetti ai lavori, per l’informazione più riottosa e poco allineata e per il povero cittadino che tra dichiarazioni e carte ufficiali della Procura della Repubblica di Latina e le grida di giustizia è fatta, tenta di comprendere oltre alla cornice cosa c’è effettivamente all’interno del quadro accusatorio.
Una cosa è in ogni modo certa:
1) le 690 pagine che compongono l’ordinanza della Procura della Repubblica offrono a chi ha la pazienza di leggerle uno spaccato impietoso sotto il profilo dell’amministrazione pubblica, della politica e dei comportamenti individuali, riportando fedelmente alla dichiarazione del procuratore Lasperanza:””Per noi l’interesse pubblico fu piegato a quello privato”.
2) Nell’ordinamento italiano, poi, il Tribunale del Riesame verifica esclusivamente la sussistenza delle esigenze cautelari, non annulla, modifica o riforma questo presidio di legge.
Pertanto, i reati contestati alla ex sindaca rimangono tutti in piedi ai fini della richiesta dell’eventuale rinvio a giudizio e del possibile processo.
Tanto è vero che il Tribunale del riesame ritiene congrua la misura della firma, due volte a settimana, che la ex prima cittadina dovrà apporre nei registri del Commissariato della Polizia di Stato di Terracina.
Sulla questione dei +29 milioni di euro trovati all’interno delle carte del bilancio comunale dal commissario prefettizio, ne riparleremo in altro momento.
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