“Ormai siamo alla fabbrica delle lauree“. La denuncia arriva dal presidente della Commissione Albo Odontoiatri Nazionale (Cao), Giuseppe Renzo, che commenta così il fenomeno delle ”decine di università che nascono in molti paesi e attirano i nostri giovani con il miraggio di lauree più ‘facili’”. ”I percorsi formativi di queste Università, almeno per quanto riguarda l’Odontoiatria – afferma Renzo in una nota della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) – presentano profili poco chiari per quanto riguarda la qualità dell’insegnamento e la verifica dei titoli acquisiti“. Ma cosa accade se queste lauree aprono la porta all’esercizio di una professione sanitaria? “Ne va di mezzo la Salute di tutti i cittadini – avverte Renzo – che saranno curati da professionisti che rischiano di non essere formati secondo standard adeguati. E questo, con la libera circolazione dei pazienti ma anche dei professionisti sanitari, sarà un problema che presto non riguarderà più solo l’Italia, ma tutta l’Europa“. Per questo in occasione dei recenti Stati Generali dell’Odontoiatria è stata messa a punto una strategia per affrontare tale tema sia in sede comunitaria, sia in sede nazionale, mediante la riforma degli Esami di Stato: ”Il regolamento degli Esami di Stato – conclude Renzo – risale ormai agli anni ’80. È improcrastinabile istituire pertanto nuovi strumenti che permettano agli Ordini di attestare, in maniera inequivoca, la capacità di operare dei futuri professionisti della Salute“.