La situazione del reparto di ortopedia dell’ospedale Fiorini di Terracina è da tempo critica, con problematiche che stanno mettendo a dura prova la capacità del presidio di garantire l’assistenza dei pazienti, per la cronica mancanza di medici ortopedici in servizio effettivo nella struttura diretta dal primario, dott. Angelo Nocca.
Per sostenere l’attività ordinaria di ortopedia e traumatologia la direzione Asl Latina aveva provveduto nei mesi scorsi a inviare, provvisoriamente e a turno, medici dagli ospedali di Latina e Formia, ma da tempo per problematiche connesse a malattie e ferie, neanche questa possibilità è perseguibile.
Tanto che le corsie del reparto soffrono sempre di più l’assenza di medici, arrivando addirittura in questi ultimi giorni, dopo l’infortunio di uno strutturato, ad aver operativo soltanto il primario e un medico a contratto di collaborazione.
Il paradosso di questa vicenda di “mala organizzazione”, che ricordiamo ricade in capo alla sanità provinciale e regionale, è che tale reparto ha fatto il pieno (anzi, forse sono in soprannumero) di infermieri e operatori socio sanitari, ma in quanto a medici la penuria continua a regnare sovrana, con grave nocumento all’attività d’istituto.
Per questa cronica mancanza di medici, il primario, dott. Nocca, ha ridotto i posti letto del reparto dai previsti 16 ad 8, e ieri in corsia si contavano soltanto 5 pazienti ricoverati.
Eppure, il reparto ha sempre funzionato alla grande, con una produttività di interventi (soprattutto di fratture al femore) pari nel numero a quelli conseguiti da Latina e Formia, e con centinaia di interventi operatori l’anno su pazienti che giungono nel reparto attraverso il pronto soccorso del nosocomio terracinese.
Il dott. Nocca, dopo mesi senza prendersi un giorno di ferie, ha fatto richiesta del sacrosanto periodo di riposo, senza che nessuno dell’Azienda Asl si sia periziato in questi giorni di una telefonata per eventualmente organizzare l’attività del reparto in sua assenza.
E’ questo un sistema di comunicazione e gestione del lavoro dell’Asl che preoccupa, non si comprende ed è penalizzante per i pazienti che attendono di essere operati o più in senso lato di non vedersi riconosciuto un servizio importante.
E mentre tutto questo accade, non si riscontrano iniziative della politica locale, sempre in prima fila per le “bagattelle” ad alta visibilità mediatica, ma soprattutto si ode straordinariamente forte il silenzio di chi dovrebbe invece alzare la voce e fare le “barricate” per protestare nei confronti della dirigenza Asl locale, provinciale e regionale: i CITTADINI TUTTI!
Sentiamo forte nell’aria il reale pericolo di una possibile chiusura del reparto o comunque di un suo forte ridimensionamento per mancanza di medici addetti, forse in fuga verso il “privato”: che paga meglio e garantisce ritmi di lavoro e organizzativi sicuramente migliori.
Se questo percorso negativo proseguirà, al bravo e stoico dott. Nocca, forse non rimarrà altro che ridurre, già a partire dalla fine di questo mese la capacità dei posti letto del reparto (portandola a soli 4 posti operativi), e forse anche una sua possibile richiesta di trasferimento in altra sede.
Alternativa al superamento di tale situazione la intravediamo solo connessa alla possibilità di far transitare il reparto di ortopedia e traumatologia del Fiorini sotto la responsabilità operativa dell’Università.
Il che, in fondo, non sarebbe una grande vittoria per la sanità pubblica della provincia di Latina, ma almeno offrirebbe un servizio certo e qualificato.
Una cosa è comunque certa: le criticità evidenziate necessitano di un’azione immediata per garantire il diritto alla salute dei cittadini e per evitare il rischio di in progressivo svuotamento dell’ospedale, che rappresenta un punto essenziale per la sanità pubblica posta al centro della provincia Pontina.
Su questa vicenda torneremo presto ad aggiornarvi.
e.
I commenti non sono chiusi.