Dal 5 dicembre c’e’ il rischio scissione?
“Potrebbe accadere e sarebbe un trauma. Evitarlo e’ la
responsabilita’ comune che ci tocca affrontare. Credo non lo si
possa fare indossando elmetti e svuotando il dizionario degli
insulti. Servirebbero equilibrio, umilta’ e la cura per alcune
ragioni dell’altro. Servirebbe la politica”. Cosi’ Gianni Cuperlo
in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’.
Nella direzione di oggi, aggiunge, “vorrei ascoltare la
relazione di un premier che, oltre a rivendicare quanto ha fatto,
vede i pericoli di una frattura nel centrosinistra e se ne fa
carico. Vorrei sentire la volonta’ di una svolta nelle priorita’
sociali del governo e un atto concreto sulle regole: elezione
diretta dei senatori e nuova legge elettorale che garantisca
rappresentanza, collegi e un premio per la governabilita’ tale da
non farci uscire da una repubblica parlamentare”.
Certo. Dice ancora, “i segnali di questi giorni non
incoraggiano. Io pero’ non voglio arrendermi”.
Bersani dice di essere stato trattato come un rottame: ha
ragione? “Le parole di Bersani- risponde Cuperlo- mi hanno
colpito e ho colto la sua amarezza. Lui si e’ assunto le sue
responsabilita’, ma i numeri generosi che oggi in Parlamento
sostengono il governo Renzi sono frutto del suo lavoro. Un’antica
saggezza orientale dice ‘quando prendi l’acqua al pozzo ricordati
di chi lo ha scavato’. Temo che parecchi non conoscano il detto.
Spero solo che non vendano il pozzo”.
Come votera’ al referendum costituzionale? “Decidero’ dopo la
direzione di oggi come ho sempre detto”.