Gianni Cuperlo non usa mezzi termini con Maurizio Belpietro, nel corso della telefonata quotidiana sul caso della “sostituzione di massa, un precedente che dovrebbe far riflettere“. “Se Renzi deciderà di mettere la fiducia sull’Italicum si assisterà a uno strappo simile a quello del 1953. Facile immaginare le reazioni da parte delle opposizioni“. Uno degli “eccellenti” sostituiti dal segretario nazionale del Partito democratico ed “esonerati” dalla commissione Affari costituzionali della Camera in vista dell’approvazione della “madre di tutte le riforme“, a detta dello stesso Cuperlo, non minaccia la rottura, ma avvisa il capo del governo attraverso un appello per scongiurare il punto di non ritorno: “Io mi rivolgo al capo del governo con un appello sincero per evitare in tutti i modi di andare alla fiducia perchè non occorre essere degli indovini per immaginare quale potrebbe essere la reazione delle opposizioni“, spiega. “Se davvero si arrivasse al punto di rottura, ovvero alla questione di fiducia sulla legge elettorale, sarebbe difficile pensare che dopo quello strappo la legislatura potrebbe proseguire nello stesso modo. E dato, aggiunge, che il governo ha da fare molte riforme ancora, non capisco la ragione di questo strappo“. Ma quanti sono i parlamentari di questa minoranza disposti a dire “no” e a votare contro? “Non posso rispondere anche perché in questo momento vorrei che ci impegnassimo tutti perché non si arrivi a quello strappo. Io vorrei rovesciare la logica: in questo anno di governo ho votato di tutto, anche l’Italicum prima maniera. L’unico voto che non ho ottemperato e’ stato il jobs act. Votare è anche il senso di appartenenza, ma qui e’ in gioco la democrazia. E risponderemo alle nostre convinzioni. Bisogna essere coerenti con le proprie idee e la costituzione non e’ merce di scambio“. Qualche giorno fa il presidente del Consiglio ha rilasciato un’intervista a Repubblica dicendosi disposto a ripensare alla legge elettorale. “Si è ancora in tempo. Siamo pronti all’apertura, se questa è la volontà“, conclude Cuperlo.