venerdì 22 Novembre 2024,

Cronaca

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PD: D’Alema, Renzi daneggia il partito

scritto da Redazione
PD: D’Alema, Renzi daneggia il partito

Non ho mai svilito la nostra storia comune, come sta facendo Renzi. E’ vero che in passato il centrosinistra ha conosciuto divisioni. Ma oggi si rischiano lacerazioni ben più drammatiche“. A dirlo è Massimo D’Alema che, in una lunga intervista al Corriere della Sera, parla di una “rottura sentimentale” tra il Pd e una parte degli elettori. A detta dell’ex premier, si tratta di “una cosa più grave di una rottura politica“: una parte degli elettori di sinistra ha “rotto con il Pd, e difficilmente il Pd li potrà recuperare“.
Non lo dice un gufo – rimarca D’Alema – lo dice uno che resta nel Pd, seppur maltrattato. Sarebbe saggio cambiare tono. Perché c’è qualcosa in Renzi che va al di là delle scelte politiche; è proprio questo tono sprezzante e arrogante, verso le persone del nostro stesso mondo, verso la nostra stessa storia“.
Per l’ex premier, “rappresentare questi vent’anni come una lunga rissa in cui a un certo punto appare Renzi è una sciocchezza pubblicitaria. Al contrario, Renzi dovrebbe riconoscere quel che ha avuto in eredità“. Ad esempio l’Expo, “ereditato dal governo Prodi, senza avere il buon gusto di dire almeno grazie“, e poi “l’atteggiamento sgradevole nei confronti del suo predecessore, Enrico Letta“, a cui D’Alema riconosce il merito di aver “messo in sicurezza il Paese”.
D’Alema ammette di aver avuto egli stesso modi sprezzanti: “E infatti ho sbagliato – riconosce – e ho pagato un prezzo per questo. Ma posso essere stato spigoloso; non sono cattivo, né vendicativo. Io ho difeso con spigolosità le mie idee; non ho mai massacrato le persone“.
Sono stato coperto di insulti – aggiunge – per aver fornito in un dibattito qualche dato oggettivo: nei sondaggi siamo precipitati dal 41% al 32; e le regionali hanno confermato la tendenza. Per ordine dall’alto e’ iniziato un linciaggio di tipo staliniano. Il Pd sta abbandonando molti valori della sinistra, ma non i metodi dello stalinismo“. Vedere molti dei suoi collaboratori di un tempo schierati con Renzi “mi fa un certo effetto di tristezza“, aggiunge, ma “anche questo appartiene al metodo staliniano: fare attaccare i reprobi dai vecchi amici, dai familiari“.
A chi gli chiede del rischio scissione, “mi occupo di politica internazionale – ribatte D’Alema – Non ho problemi, non cerco cariche…“. Ma, per l’ex presidente del Consiglio, “ora il Pd è a un bivio. O ricostruisce il centrosinistra. Oppure crea un listone con il ceto politico uscito dal berlusconismo. Ho visto un sondaggio che dice che con questo listone, o come è stato elegantemente definito rassemblement, avremmo meno di voti di quelli che raccoglierebbe da solo il Pd“.

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