E’ tutto pronto nel Lazio per eleggere con le Primarie il nuovo segretario regionale del Partito Democratico. Domani dalle 8 alle 20 i 2.650 volontari messi in campo dal Pd terranno aperti 500 seggi in attesa di iscritti e simpatizzanti. A contendersi la successione a Enrico Gasbarra, secondo le attese della vigilia, saranno due renziani, la deputata Lorenza Bonaccorsi e l’ex presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli. Terzo incomodo Marco Guglielmo, giovane consigliere comunale di Albano che fa capo a Pippo Civati.
La romana Bonaccorsi, renziana della prima ora, può contare sull’appoggio di Gentiloni e dell’area dei Popolari; Melilli, sabino, è vicino invece ai franceschiniani di Areadem, ma ha il placet della minoranza cuperliana, dei Giovani Turchi e di due ‘grandi elettori’ come Goffredo Bettini e il governatore Nicola Zingaretti. Non ha ancora preso posizione il sindaco di Roma Ignazio Marino, che alle Primarie nazionali comunque votò per Renzi. Ma proprio mentre le urne saranno aperte, il sindaco di Firenze potrebbe già avere in tasca le chiavi di Palazzo Chigi, una mossa politica che non tutta la base Pd potrebbe aver compreso o digerito. Per questo gli occhi sono puntati in particolare sul dato dell’affluenza.
Due anni fa, quando Gasbarra travolse i rivali Marta Leonori e Giovanni Bachelet con l’82 per cento, alle urne si presentarono in 120 mila, di cui 40 mila a Roma. Solo in serata, oltre a festeggiare il nuovo leader del Pd Lazio, si potrà verificare, numeri alla mano, se e quanto avrà pesato l”effetto-staffetta’. Le regole per chi vuole votare: è necessario un documento di identità e firmare una liberatoria per essere inseriti nel database nazionale del Pd. Il contributo è di due euro, ma gli iscritti al partito che mostreranno la tessera non pagheranno.